mercoledì 16 marzo 2011

COME SI CAMBIA



Avvertenza: post molto lungo, procuratevi i pop corn


Perché ho aperto un blog?
Perché me l'hanno chiesto bloggers esperti e sono stata nominata due volte nell'ultimo giochino in voga pur non avendone uno!!
Sinceramente non so se debba essere lusingata o dispiaciuta per la nomination, ma tant'è, accetto la sfida e mi butto anche io nella mischia.
Al momento non ho le idee chiare su cosa ci farò di questo blog, per cui spero riuscirete ad avere pazienza con me!
Le regole del giochino nel quale sono stata coinvolta e che devo pubblicare sono:
...........
I curiosoni che hanno deciso di taggarmi sono Andres e il professor Up, che ringrazio sentitamente per la loro generosità!! Sciagurati!!
E ora le mie sei curiosità non importanti:
1) non sono fisionomista, confondo i visi di persone che conosco anche da tempo e ci ho fatto in passato delle figure non da poco; è abbastanza probabile che non riconoscerei neanche una mia foto se qualcuno la pubblicasse sul web
2) bevo il primo caffè della giornata rigorosamente nero e tutti gli altri rigorosamente macchiati e se qualcuno me li prepara, guai a lui se sbaglia
3) quando stendo il bucato, faccio attenzione che ogni singolo capo abbia mollette dello stesso colore
4) ho paura di volare ma ho da sempre il desiderio di buttarmi giù con un paracadute
5) ho preso la patente a 24 anni ma ho cominciato a guidare a 30! in compenso ora guido un Doblò e mi scambiano per l'idraulico
6) a volte quando parlo con qualcuno, anche se lo conosco benissimo, distolgo lo sguardo e lo giro di qua e di là: per questo motivo mio marito mi ha soprannominata "pupazzo di Putignano". Per i non pugliesi, trattasi di pupazzo di cartapesta che viene trasportato sui carri allegorici in occasione del Carnevale e normalmente ruota continuamente gli occhi e la testa a destra e sinistra.
Non frequento questo mondo da tanto e le persone che vorrei nominare sono già state scelte; bando alle regole nomino allora soltanto il nuovo amico Ak. Anche lui è un neofita; spero non vorrà mandarmi una maledizione da faraone per questo e accetterà di giocare come tutti!
Ero molto scettica su questo mondo virtuale ma ho scoperto che ci vivono delle persone reali in gamba. A tutte loro va il mio ringraziamento per la simpatia e la fiducia che dimostrano; in particolare il mio abbraccio va a Marion.
E che il gioco inizi!

Quello riportato è il mio primo post, pubblicato su Libero il 17 marzo 2008.
Mi sono resa conto, rileggendolo, che sono cambiate tante cose da allora.
Il professor Upmarine, ad esempio, non scrive più nulla, privandoci purtroppo della sua ironia ed intelligenza. 
Anche nonno Akhenaton, per gli amici Ak, è scomparso nel grande etere. Ma di lui almeno ho sempre notizie di ultima mano.
Io, dopo averlo chiuso, riaperto, traslocato, ho imparato cosa fare del blog: usarlo come un diario per appuntare pezzi di vita, pensieri ed opinioni.
Non è più una valvola di sfogo alla depressione, non è un'ossessione e non lo è mai stata anche se ci sono stati periodi in cui gli ho dedicato troppo tempo.
E' un non luogo di condivisione con meno amici ma credo più sinceri.
E' un posto intimo e piacevole quasi quanto il mio divano, sul quale mi piace sostare leggendo un libro al suono d'acqua e alla luce variabile della lampada.
Sono cambiata anch'io.
Non bevo più caffè, salvo un decaffeinato con le amiche dopo aver portato i bambini a scuola. 
Non faccio caso al colore delle mollette da bucato e lo ritengo un notevole passo avanti.
Non ho paura di volare, ne sono semplicemente terrorizzata. Ma prendo l'aereo più spesso di prima e il paracadute lo lascio volentieri ai giovani, mi accontento dello yoga.
Il Doblò non lo guido quasi mai perchè non ne ho bisogno, se devo andare lontano da sola prendo la bicicletta o vado a piedi. Ed è un bene che non mi scambino per il mio idraulico, con tutto quello che ha combinato!
La timidezza non passa mai credo, ma ora mi accorgo più facilmente di quando rido a sproposito o tendo ad abbassare lo sguardo e allora cerco di ristabilire un contatto normale con il mio interlocutore.
Non sono più scettica sul mondo virtuale, ho capito che coincide con quello reale.
Ci sono le brave e le cattive persone, quelli che cercano di manipolarti, fingono, e quelli che sono esattamente come dicono di essere.
Ho conosciuto tanti di voi, qualcun altro mi farebbe piacere vederlo di persona e non ne ho ancora avuto occasione.
Ma devo ringraziare tutti per il tempo che mi dedicate.


Già ... la vignetta all'inizio.
Domani dovremmo festeggiare un avvenimento molto più importante di un compliblog.
Ma c'è davvero da essere allegri? Ne è valsa la pena? 
Personalmente non ho mai nutrito un grande amore patrio, nel senso che ho preferito fin dall'adolescenza considerarmi europea, a volte perfino cittadina del mondo, piuttosto che rinchiudermi mentalmente entro confini fatti di pizza, maccaroni e fantasia.
Ho cominciato a pensarmi invece decisamente meridionale vivendo nell'Italia del Nord.
Diverse letture negli ultimi mesi, mi hanno portato alla conclusione che il Risorgimento fu certo un moto di idealisti romantici spinti da sentimenti onorevoli; soprattutto però fu una grande operazione economica che ha tolto al Sud ogni speranza di progresso. 
Il sangue versato non fu soltanto quello degli eroi ma anche quello innocente delle popolazioni meridionali, le quali a volte non erano neanche a conoscenza di quanto stava accadendo.
Fu un'invasione, non una guerra di liberazione. 
L'italia fu fatta, gli italiani ancora no e non poteva essere diversamente.
Quello che auspico oggi per la mia "patria" è una riforma dei valori morali ed un federalismo sano e giusto, non spinto ancora una volta da motivazioni puramente economiche e sostenuto da sentimenti razzisti. Un federalismo che aiuti il sud a ritrovare la sua dignità perduta ed il suo antico splendore.



Il Piemonte era pieno di debiti; il Regno delle due Sicilie pieno di soldi.
Quante volte abbiamo letto che i titoli di stato del primo, alla Borsa di Parigi, quotavano il trenta per cento in meno del valore nominale, quelli del secondo il venti per cento in più; e che al Sud, con un terzo della popolazione totale, c'era in giro il doppio dei quattrini che nel resto d'Italia messo insieme?
L'impoverimento del Meridione per arricchire il Nord, non fu la conseguenza, ma la ragione dell'Unità d'Italia.
La ragione dei pratici; quella dei romantici era un'ideale. Vinsero entrambi.
"O la guerra o la bancarotta", scrisse il deputato cavouriano Pier Carlo Boggio, nel 1859, nel libretto "Fra un mese". 
"Il Piemonte è perduto", conclude dopo averne analizzato i bilanci, un giornale dell'epoca, l'"Armonia" (fra i suoi fondatori Gustavo Benso, fratello di Cavour), "le sue finanze non si ristoreranno mai più": lo ricorda Anna Pellicciari in "L'altro Risorgimento".
Ma, compiuta l'Unità, si fece cassa comune (una piena, l'altra vuota), e con i soldi del Sud si pagarono i debiti del Nord: al tesoro circolante dell'Italia unita, il Regno delle due Sicilie contribuì con il 60 per cento dei soldi, la Lombardia con l'1 e sputo per cento, il Piemonte con il 4.

Marsala è cinta d'assedio, perchè ci sono dei renitenti alla leva, tremila persone vengono chiuse in una catacomba torturate.
Buona parte dei giovani e delle loro famiglie però, nemmeno sanno di essere renitenti alla leva (durava otto anni!): il bando scade il 31 gennaio 1861, ma molti sindaci ed autorità locali  non lo hanno esposto, a volte, nel timore di reazioni (ce ne furono). 
E quando arrivano le truppe in cerca di renitenti, "ragazzi, giovani, uomini maturi si avvicinano con curiosità a questi soldati che non hanno mai visto", riporta Tommaso Pedio (Brigantaggio meridionale) "vengono rastrellati tutti i giovani dall'apparente età da venti ai venticinque anni" e "in alcuni casi, a Castelsaraceno, ad esempio, a Carbone e nei casali di Latronico li fucilano sul posto, senza dar loro la possibilità di giustificare."
Il comandante Frigerio, piemontese, taglia l'acqua a Licata (ventiduemila abitanti), fa arrestare e torturare madri, sorelle, parenti di chi si sottrae alla leva: "Uccisi giovinetti a colpi di frusta e baionetta; fatta morire una donna gravida", verrà inutilmente denunciato in Parlamento. 

Pino Aprile - Terroni

Ma di revisioni storiche del Risorgimento, anche maggiormente documentate, è possibile leggerne molte altre ....

21 commenti:

  1. ho speso tutte le energie per leggere il post :) me lo sono gustato, ho ricordato, rifletto, condivido, sorrido, e ti lacio un bacio :)

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  2. Andres e il professor Up... che tempi.... è possibile che siano già passati 3 anni????? Non me ne rendo conto. Per quanto riguarda il 17 marzo 2011, mio figlio ha detto "mamma, dubito che qualcuno oggi si sacrificherebbe per la patria....", e in queste parole, c'è tutto. Un bacione, sudista al nord.
    p.s. Storicamente non so, ma oggi è il nord che ci guadagna ad averti, senza dubbio. Marion

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  3. io in gioventù non ho amato tanto i concetti di patria e di bandiera, forse perchè li associavo a ideologie che non sono mie, vorrei anche io che il sud riacquistasse quello che ha perso e che riacquistasse l'immagine che le è propria,temo però che sia troppo tardi.:)
    Domani festeggerò l'unità d'italia parlando con mia figlia di quello che è stato veramente l'unità d'italia perchè se vogliamo parlare di eroi che si sono sacrificati, dobbiamo includere anche buona parte del sud......e non lo dice mai nessuno.
    Per il resto, bel post...sono contenta tu ti sia convertita ad appendere gli abiti bagnati non prestando troppa attenzione al colore delle mollette.....ti rende più umana:))...ciao!

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  4. ARIA
    Mi spiace :) che tempi! E che belli quelli che sono seguiti e i nostri incontri nella nostra terra. Grazie, un bacio a te!

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  5. MARION
    Up manca molto, che peccato! Sono tre anni si e quasi quattro da quando ho scoperto questo strano mondo web :) Manca il concetto di ideale, non c'è dubbio. Manca anche quello di sacrificio. Chissà che ne sarà di questo paese e dei nostri ragazzi un giorno. Troppo buona, grazie :) un bacione!

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  6. MP
    Non è mai troppo tardi. C'è chi stava messo ben peggio del Sud Italia, la Germania dell'Est ad esempio, o la ex Cecoslovacchia. E guarda ora! In Germania ha funzionato un federalismo solidale, e ora tutto il paese va avanti come un treno. Poi, sai, non ti rendi mai davvero conto di cosa sia il Sud se non ci abiti e ancora di più se non sei costretto a lasciarlo. Il Sud non è la mafia o almeno non è soltanto la mafia. Oltretutto la mafia non è un fenomeno geograficamente limitato. Scriveva già Salvemini: "I moderati del Nord hanno bisogno dei camorristi del Sud per opprimere i partiti democratici del Nord; i camorristi del Sud hanno bisogno dei partiti moderati del Nord per opprimere le plebi del Sud"
    La mafia è un sistema economico basato proprio su questo principio: tu mi dai i voti e io ti consento di fare ciò che vuoi della tua terra. Ma il Sud è una terra generosa, di gente intelligente. Ci sono realtà eccellenti a Sud, come realtà pessime a Nord. Ecco perchè auspico un rinnovamento morale. Solo quando finirà la corruzione politica, che è strettamente collegata al potere mafioso e a quello delle logge massoniche (che sono praticamente la stessa cosa), ci potrà essere un riscatto per il Sud. Il punto è, a chi conviene?
    Dici bene, si sono sacrificati eroi del Sud e altra gente è stata ammazzata impunemente perchè di guerra si trattava. Chi si è ribellato, è stato torturato ed ucciso.
    Giuro che non pensavo di sembrare poco umana :) ho molti, tantissimi difetti e quello delle mollette rasentava la follia :) ciao e grazie!

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  7. Olè! Ciao Carla, mi fa picere leggerti...non ho capito bene qual è il gioco, forse quello racchiuso nei 6 punti? Il blog come diario di bordo, mi sembra una cosa affascinante, nella nostra traversata, cmq intima a cui si può dar rilievo o meno e tu lo tieni molto in considerazione ed anche io il mio, anche se devo confessare che FB mi ha un po' rapito...:)
    Per quanto riguarda l'unità d'Italia mi dispiace leggere certe cose, anche tenerla lì come un'idea romantica... e che il discorso è certamente più complesso e attraverso Ugo Foscolo è possibile sintetizzare quel processo, quel sentimento, quella idea di patria...sia attraverso le sue vicissitudi, le sue opere, la storia civile e culturale di quel momento,comprese vessazioni e dominazioni "barbariche" al seguito..try it! E concludo che Foscolo era nato a Zante che faceva parte della Repubblica veneziana, neppure italiano verace... e in lui c'è molto moltissimo da scoprire su di noi...a te la scelta se vorrai approfondire. Dispiace davvero che nn venga mai menzionato o troppo poco, perché uomini come quelli ce ne sono pochi e lui secondo me è il primo vero cittadino italiano! Ciau!

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  8. Ciao "sorella" d'Italia, cittadina del mondo come me...Gran bel post commemorativo dell'amor patrio e del "come eravamo"...;)))
    Sono molto contenta dell' opzione "arcobaleno" per le mollette del bucato e anche della tua decisione di non buttarti più col paracadute...
    Ti abbraccio con affetto e mi dichiaro entusiasta che il fato ti abbia messo sulla mia strada virtuale...;)))))))
    Sono Carpe

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  9. Ecco (anche) perché mi piace così tanto leggerti :) un bacione, carLissima! Gioia

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  10. BOB
    Hai ragione Bob a non aver capito! Ho omesso di riportare le regole di quel vecchio gioco per non allungare troppo il post. In ogni caso, oltre alle solite cose (taggare, copiare le regole, ecc.), il gioco consisteva nell'elencare sei particolarità della persona. Ci scrivo di tutto ormai, anche cose intime, anche cavolate, così come mi vengono. Mi piace :) FB invece l'ho provato ma non mi ha preso particolarmente, così ho chiuso l'account. Io non metto in dubbio Bob che ci sono stati gli uomini che hanno creduto nell'ideale di patria, di una terra libera, unita, "natale" per tutti. Foscolo è uno di questi, ma possiamo parlare anche di alcuni politici dell'epoca, dei carbonari e di tanti altri. La verità però è che un calabrese sente diversamente da un pugliese, figuriamoci un lombardo o un veneto.Le tradizioni sono diverse, il modo di vivere è diverso, il modo di educare, tutto. Allora che nazione unica siamo mai stati? Solo in occasione dei mondiali forse :) o all'epoca delle marionette balilla. Si è voluta creare una patria, che ha una storia molto recente; si è voluta unificare tramite una lingua che fino a 150 anni fa era parlata quasi solo dai toscani. Non è la stessa cosa di una Francia o di un Inghilterra ad esempio. E poi mi hanno molto colpito tutte le cose che ho letto sul Risorgimento, le ragioni economiche che hanno travalicato quelle romantiche, anzi le hanno sfruttate per arrivare allo scopo. Sai ad esempio che i moti cosiddetti spontanei a sud nascevano dietro lauto pagamento? Io leggerò Foscolo meglio, ma resto dell'idea che il sud ci ha rimesso con l'unità (ovviamente non soltanto per quello, ma da lì è cominciato il declino). E resto sempre dell'idea che i nazionalismi non portano niente di buono. Sento diversamente da un lombardo ma l'amicizia è la vera patria e questa posso crearla con chiunque nel mondo! Ciao Bob :)

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  11. CARPE
    Tu sorella rientri sicuramente tra le persone che amerei tanto poter incontrare dal vivo!Chissà che una volta non veniamo in vacanza nella tua bella Sicilia, che peraltro non ho mai visitato :) Sono davvero contenta anch'io che sia nata questa sorellanza di blog e che qualcosa più di un confine possa unirci! Smack :)

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  12. ERIC
    A me mancano un bel po' dei tuoi post credo :) ma ho fatto in fretta ad eleggerti mito :)

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  13. GIOIA
    Grazie! E vorrei poter leggere ancora di te! Presto? Un bacio grande (anche a tua sorella)

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  14. :) Sono d'accordo con l'amicizia e i cittadini del mondo, anzi su FB questa globalità è ancora più alla portata..sì, mi ricordo che c'eri anche tu su FB :))) va bene, ja! :) Intendo dire che di carne al fuoco ce n'è anche troppa, sul Risorimento, mi par di capire; un po' come oggi che le fazioni dicono peste e corna gli uni degli altri... Foscolo è stato secondo me l'elemento che incarnava visceralmente questo senso di patria, anche nel concreto e più avanti degli altri...più universale, spirituale, fisico. E' fondamentale tenere d'occhio il quadro storico..cmq il papato, i vari granducati, il regno delle due sicilie, erano tutti sotto il giogo di dinastie straniere... cmq saltando il tutto, se una nazione nn si riconosce in nulla, questo atto dovrebbe risuonare anche nelle attività ludiche e non solo in quelle economiche e culturali, perché anche quelle fanno parte di un'identità, che cmq s'è costruita..evidentemente. Il fatto che mi lascia perplesso è dire che pugliesi e calabresi, come tu citi, non si "capiscono" e allora mi fa ridere che io possa capire un cittadino di un altra nazione... perché secondo me è vero che ogni mondo è paese! :) [mi piace passare qui anche perché si può discutere in libertà :)] Smack!

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  17. ...anzi, e spesso il paese è un quartierono :D

    ufff...quartierinoooooooooo! :))))

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  18. BOB
    Ecco si appunto, il paese è un quartierino! E gli staterelli esistono ancora :(
    E io non mi ero mai sentita pugliese fin quando non ho abitato in Veneto :(
    L'assurdo è questo Bob: da quando ho cominciato ad abitare al nord mi sento in colpa, come se dovessi qualcosa a qualcuno, come se davvero mi dovessi riconoscere in una figura di poveraccia, maleducata, cafona e ladra. E non lo sono mai stata! Sto sempre a rimproverare i bambini, e non fate chiasso, e non vi agitate, e state composti, e parlate bene. Che poi tutti gli altri bambini fanno esattamente come loro ma a me viene l'ansia che qualcuno li possa additare come terroni. Non siamo nazione, forse lo siamo stati per un certo periodo, con tutta l'ideologia fascista e nel dopoguerra con la fatica della ricostruzione che ci univa tutti. Ma poi io continuo a notare che ognuno pensa al suo e libertà ce n'è sempre meno :( ma non in questo blog! Ciao Bob :)

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  19. Beh, se non puoi combatterli unisciti a loro?
    Però che ipocrisia... faccio un esempio, servirsi del lavoro degli immigrati, sottopagarli e poi dire che vengono in Italia a rubare il lavoro agli italiani...e magari considerarsi meglio di loro. La mentalità da quartierino viene fuori nei problemi reali, quotidiani, ravvicinati... c'è molta meschinità... non siamo una nazione perché siamo in uno stato di disuguaglianza, che è prerogativa di governi che hanno permesso questo... guarda il Libia cosa sta accadendo? E' la storia che si ripete..e perché?
    E poi noi abbiamo "cosa nostra" che duetta tranquillamente con le alte sfere..il cancro di una società di magnaccioni. In altri paesi, penso al Nord Europa ad es. non mi sembrano così menefreghisti...la Germania ha addirittura reintegrato la Germania dell'Est °_° ...
    Ossequi, Madame ;)

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  20. BOB
    Ieri sono stata a teatro e c'era una compagnia pugliese della quale faceva parte un attore africano. Lo spettacolo era diretto ai bambini e alla fine gli attori hanno chiesto loro se c'erano domande. Un bambino ha alzato la mano e ha detto:"Voglio chiedere una cosa a quello lì. a quello nero"
    La prima attrice si è subito sentita offesa per il compagno e ha ripreso il bambino dicendogli che non si dice quello lì, quello nero. Questo per dire che noi meridionali siamo talmente abituati a sentirci oggetto di razzismo che lo vediamo anche quando magari non c'è. In fondo si trattava di un bambino di sei, sette anni. Era per spiegarti meglio come ci si sente.
    Per quanto riguarda tutto il resto, che dirti? Siamo stupidi? Come facciamo a non aver ancora capito che di meno per tutti è l'unica strada percorribile? Perchè facciamo ancora andare avanti l'associazione tra mafia e politica e non ci ribelliamo? Forse perchè siamo in stato di bisogno, forse perchè non c'è cultura della partecipazione, forse perchè semplicemente non c'è abbastanza cultura tout court. Il federalismo che auspicavo io nel post, è esattamente un federalismo alla tedesca. Ma siamo lontani, molto lontani :( Olè Bob, buona giornata!

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