A dirla tutta ha fatto gli straordinari, quattro ore di prove per il prossimo saggio di giugno.
Ce ne andavamo, Federico ed io, lungo la strada che conduce da casa a danza.
Lui continuava ad erudirmi sull'unità d'Italia, di quando quelli, i greci ed i romani (gulp!) avevano deciso che era meglio smettere di combattere e stare tutti uniti.
Volemosi bene insomma!
Di tanto in tanto, canticchiava anche l'inno nazionale, conosciuto, almeno quello, alla perfezione.
Il bimbo è entrato nella sala prove e mi ha intimato di non muovermi, perchè se si fosse stancato avrebbe voluto trovarmi lì ad aspettarlo per riportarlo a casa.
Praticamente l'unica mamma fessa che ha atteso quattro, anzi che dico quattro, quattro ore e mezza, il pargolo sul divanetto accanto alla macchinetta del caffè.
Macchinetta che, tra l'altro, mi ha fregato due euro senza darmi nulla in cambio.
Lei forse era in festa.
Mi ero portata due libri affascinanti, il primo di un maestro di quelli con la M maiuscola che racconta la sua visione della scuola; l'altro un insieme di piccoli racconti, ritratti di gente comune tracciati con delicatezza e ironia.
Letto un po' il primo e poi il secondo, il divano cominciava a starmi stretto.
Ho cominciato così a scorrere la rubrica telefonica e deciso di usufruire del mio bonus di minuti.
Ho chiamato Carmela di Bari, la mia Amica del cuore.
Mi ha raccontato dei suoi Emanuel e Samuele.
Dell'Africa, dov'era missionaria laica fino a un paio di anni fa, che ormai è lontana ma va bene così.
Del lavoro in farmacia, della pallanuoto e dell'impegno con il gruppo Migrantes, perchè l'Africa è lontana e va bene così, ma poi non troppo.
Ho provato con Loredana di Bitonto.
Credo fosse impegnata con i suoi bellissimi gemelli di tre mesi, perchè non mi ha risposto.
Ho sentito Tiziano a Salzano (VE).
In verità volevo sentire sua moglie Loretta, ma anche lei era al lavoro a recuperare gli arretrati.
Tiziano come sempre è stato un gran chiacchierone, e come l'ultima volta era a casa con una gamba fratturata.
Tizià, le arti marziali non fanno per te, senti a me!
Ho provato con Francesca a Milano; volevo dirle che anche quest'anno affitterò la casa dei suoi genitori al mare. Non c'era, ma poi mi ha richiamato ed era in Toscana da sua sorella.
Che peccato abitare così vicine e vedersi solo d'estate in Puglia!
Ho beccato Silvia di Bologna allo zoo safari di Verona.
Come sempre mi ha riempito di "quanto ci manchi a me e alla Caterina (friulana)" e "che peccato che non lavori più con noi".
Ora che davvero non faccio proprio più nulla per loro, comincio perfino a crederci.
Ho chiamato Lella a Casamassima e Amalia a Bari.
Tutte brutte notizie le loro, problemi di salute.
Volevo sentire anche mia cognata a Novara e mio cognato a Roma.
Intanto però mi ero depressa e non ho chiamato più nessuno.
La lezione è finita, stavamo uscendo quando mi ha chiamato Sandro da Firenze.
Abbiamo preso accordi per la visita graditissima che lui e Caterina ci faranno il prossimo fine settimana.
A Federico ho spiegato che andremo a Milano a vedere la mostra sugli impressionisti.
Impressionismo, quella corrente pittorica in cui il colore conta più del disegno, le emozioni dell'artista non vanno celate ma mostrate con coraggio.
E mi sono convinta: la fratellanza conta più del confine, le emozioni un confine non ce l'hanno.
Il filo colorato dell'amicizia che ha viaggiato sul cavo telefonico è stato il modo più bello per festeggiare una giornata che mi lasciava indifferente.
Molto più di una triste bandiera alla finestra.
bello :)
RispondiEliminaSintonia che mi lascia senza fiato (anche se la tua amica di Firenze è a corto di parole, più che altro accenni e immagini e pensieri in volo...)
RispondiEliminaUn abbraccio con tutto l'affetto che sento, in attesa di riabbracciarti presto anche con le braccia, stavolta a Lodi, come un anno fa a Firenze e magari prossimamente in Puglia, d'estate :)
ci pensavo leggendo i post e i commenti nel blog di Ody, oltre che nel tuo... che in fondo l'unità sia stata fatta da biechi conquistatori o da idealisti che inseguivano un'utopia, ormai non ha più molta importanza... I Savoia non sono più i re d'Italia da decenni, il Piemonte é ormai solo una regione tra tante, l'Italia é diventata una repubblica, e si é data una costituzione che per quel poco che ne so non ha molto da spartire con quella dell'Ottocento... molta acqua é passata sotto i ponti, e oggi ciascuno di noi ha amici, parenti, rapporti con persone da un capo all'altro della pensola... e allora forse é proprio questo il senso da dare alla celebrazione: che nonostante i presupposti degli inizi, si sia arrivati fin qui... che dopotutto, almeno un po', e alla faccia della Lega, si stia riuscendo a fare gli Italiani, dopo aver così malamente fatto l'Italia... ( lilith)
RispondiEliminaERIC
RispondiElimina:)
CATE
RispondiEliminaHo letto sempre troppo velocemente. E' vero, sembra che abbiamo fatto lo stesso post :)
Non vediamo anche noi l'ora di riabbracciarvi e in Puglia sarebbe fantastico :)*
bè, potevi telefonare anche a me già che c'eri.;)) Per me giornata di riflessione. La pioggia ispira:*
RispondiEliminate lo avranno detto anche altri... potevi telefonare anche a me.. ti avrei detto che ero alle prese con Mahler :)
RispondiEliminaMai festeggiamento fu più adeguato :)
RispondiEliminaSCHEGGIE
RispondiEliminaGiuro che quando sono passata da Cristian, Cristina, Cristina Melegnano, volevo chiamare uno dei tre e tra i tre avrei scelto te. Ma poi non potevo chiamare tutti che mi finiva il bonus minuti :) Promesso, prossimamente lo farò! La pioggia a me fa venire il mal di testa :(***
LYRIC
RispondiEliminaCome ho detto a Cristina, non potevo chiamare tutti :( Però vedrò di fare prossimamente un pomeriggio dedicato agli amici di blog :) Ti laurei di nuovo?!?
ELLIY
RispondiEliminaE' stato bello così :)
che a volte nemmeno sventola
RispondiEliminaGIARDIGNO
RispondiEliminama poi sai, io preferirei far sventolare quella europea, c'è la moneta unica, il parlamento, manca solo l'unità politica...il vero federalismo dovrebbe essere quello ma qui ci scanniamo ancora tra nord e sud e le bandiere che non sventolano sono ancora più tristi
già, mi laureo di nuovo. credevo di aver detto nel blog che sto frequentando un altro biennio di specializzazione in Musica Vocale da Camera (infatti l'anno scorso ero alle prese con Schubert, e non solo, quest'anno sono alle prese con Mahler, e non solo ;-))... per cui, non so ancora bene quando, ma mi laureo di nuovo ;-)) continuerei all'infinito, ma credo che dovrò fermarmi stavolta :)
RispondiEliminaLYRIC
RispondiEliminaSe l'hai detto, non ricordo, perdo colpi, abbi pietà :) Fermarsi? E perchè? Se ti piace così tanto continua pure!