lunedì 28 maggio 2012

90


Saranno venti anni che sento ripetere da mio padre che non gli resta molto tempo davanti.
E invece qualche giorno fa ne ha compiuti novanta di anni.
Circondato da quasi tutta la famiglia accorsa da ogni parte d'Italia per festeggiarlo.
Mancavano solo un paio di nipoti e una nuora.
Una figlia che lo avrà guardato ed accarezzato di certo dal cielo.
E' stato bello. 
Troppi piatti, troppi bicchieri, troppe posate e troppo cibo.
Era commovente l'ansia di mia madre affinchè fosse tutto perfetto.
Quel suo volermi mandare a comprare delle olive e delle mozzarelle (mi sono rifiutata) casomai il pranzo del catering non fosse stato sufficiente.
Sarebbe stato sufficiente a sfamare anche un esercito.
E in fondo lo siamo stati un piccolo esercito, compatti attorno al giovanotto che mi è sembrato più stanco e confuso del solito, ma felice.
Ancora un calibro in regalo, questa volta al nipote anzichè al genero.
Un vecchio calibro arruginito ma ancora funzionante, come il mio papà.
Che ha visto gli anni della gioventù, quelli della scuola di avviamento, quelli del lavoro all'arsenale come avvolgitore di motorini elettrici.
Quegli anni di cui uno stralcio ho dovuto leggere alla presenza di tutti perchè lui ha voluto così.
Gli anni del cane da caccia Otello, della neve di Bologna in cui si affondava, del mare di Gallipoli.
Tutti gli anni, novanta, della vita di mio padre così ricca di soddisfazioni, così dura.
Come la vita di tutti, ma diversa per ciascuno.
Sono contenta di farne parte.
Auguri papà.

venerdì 11 maggio 2012

STAGIONE DI PREMI

Questa volta mi impegno ed onoro meglio il gradito premio per blogger ricevuto da April.


Il regolamento del gioco prevede che riporti tre espressioni che mi rispecchiano al meglio.
Non potendo copiare quelle di April, che tuttavia mi calzavano a pennello, dirò:

Domani è un altro giorno, si vedrà.
La vita è solo un brivido che vola via, è tutto un equilibrio sopra la follia.
Dare è meglio che ricevere, ma ricevere ogni tanto è proprio una cosa grandiosa :-)

I sette blog che taggo, come da regolamento sono:


Buon premio a tutti!

mercoledì 9 maggio 2012

MAH ...

Che poi è facile. Sbagliare l'aggettivo.
Anche sbagliare una frase e cominciare con un che ma qui scrivo come viene.
Non soltanto qui. Scrivo come viene, parlo come viene.
Se avessi imparato a controllarmi, sarei ad un passo dalla maturità. 
Evidentemente questa cosa della maturità non fa per me.
Dicevo, l'aggettivo. Uno scrive obeso e avrebbe potuto anche scrivere robusto, leggermente grasso.
Il concetto fondamentalmente non cambia, la forma si.
Sono persona di sostanza, non di forma.
E' un limite? Forse. Tutto sommato io lo ritengo un pregio, il contrario dell'ipocrisia.
Sta di fatto che ho usato un aggettivo poco simpatico e soprattutto intendevo colpire una persona ma ho sbagliato mira e ne ho presa un'altra.
Capisco la rabbia conseguente, accetto anche l'insulto che ne è derivato.
Non capirò e non accetterò mai invece il non voler guardare, il non voler parlare, il non voler andare oltre l'apparenza. 
Il telefono sbattuto in faccia dopo due parole, senza darti la possibilità di controbattere. 
Il messaggio incomprensibile e pieno di cattiverie gratuite.
Non capirò e non accetterò mai il fatto che riesco ad andare più d'accordo con gli estranei (e non solo virtualmente) e che, per mia grande fortuna, ho degli amici sinceri e molto preziosi  mentre i più vicini, i familiari, conoscono un'altra Carla.
La Carla che, a quanto pare, ha dentro il nulla. 
Quella con cui è meglio non avere niente a che fare.
Vado oltre l'accaduto, ormai non ho più voglia di stare a spiegare la rava e la fava a chi non vuol sentire e vedere. 
Dispiaciuta, un po' ferita ma contenta di aver imparato (forse per sempre) una lezione: mio figlio devo guardarlo come guarderei me se non voglio farlo soffrire.



giovedì 3 maggio 2012

NOVE


Questo post non poteva proprio mancare. Mai interrompere una tradizione.


Erano nove anni fa. Scomparivi tra le mie mani. 
Ora arrivi con i tuoi capelli folti e spessi a sfiorarmi il mento.
Abbiamo un rapporto complicato noi due. Perchè tu lo sai quanto ti amo, come da qui alle stelle e ritorno e tu di più, e sai come mi fai arrabbiare.
Ma soltanto perchè sei uguale uguale a me. 
Sei il mio bambino prezioso, bello come il tuo sorriso raro. 
Sei un idealista e un finto duro. La mamma del tuo amico che mi ha chiamato ieri per dirmi quanto E. ci tiene a venire oggi alla tua festa per la stima che ti porta, mi ha ricordato di come sappiamo essere con le persone che ci capiscono e che sono simili a noi negli aspetti migliori. 
Tutte le sere prego davanti ai vostri letti che vi stiano lontani i pericoli, che non perdiate mai la strada, che cresciate sani e forti, che sappiate amare tanto e perdonare tanto, che possiate rialzarvi sempre e che la vita non sia troppo dura per voi. 
Oggi ti auguro che le mie preghiere vengano ascoltate e ringrazio Dio perchè lui sa, che al di là delle mie parole di sconforto per la fatica di crescervi, gli sono molto grata per il grandissimo dono che mi ha fatto della vostra vita.
Ti voglio un bene immenso figlio mio. Tanti tanti tanti tanti auguri!

mercoledì 2 maggio 2012

BLOG IN ... AFFIDABILE

Confesso. Il blog mi manca un po'.
Così come mi manca la frequentazione dei vostri bellissimi spazi.
Sono in un periodo in cui mi pervade la voglia di leggerezza e prendermi cura della mia "casetta" mi è davvero difficile.
Occuparsi di questo spazio richiede tempo, pazienza, dedizione.
E' il mio diario personale questo.
Ci scrivo da tanto tempo, dal 2008 quando ancora ero su Libero.
E ho riportato tra queste pagine virtuali gioie e dolori, curiosità e giochi.
Di tutto un po'.
Ora non riesco, ma so che tornerà anche per me il momento della concentrazione e del, diciamo così, outing.
Nonostante tutto la dolce Ilaria è riuscita ad assegnarmi il premio blog affidabile.
Davvero immeritato ma molto gradito.

Grazie Ilaria!
E devo ringraziare anche la mia amica April per avermi inserito tra i blog del cuore!
Al momento non riesco proprio a rispettare le regole dei due giochi e a nominare altri blog e dire qualcosa di me.
Il tempo è tiranno, la capacità di concentrazione scarsa.
Ma spero apprezziate il mio sincero ringraziamento.
A presto!