Avvertenza: post molto lungo, procuratevi i pop corn
Perché ho aperto un blog?Perché me l'hanno chiesto bloggers esperti e sono stata nominata due volte nell'ultimo giochino in voga pur non avendone uno!!
Sinceramente non so se debba essere lusingata o dispiaciuta per la nomination, ma tant'è, accetto la sfida e mi butto anche io nella mischia.
Al momento non ho le idee chiare su cosa ci farò di questo blog, per cui spero riuscirete ad avere pazienza con me!
Le regole del giochino nel quale sono stata coinvolta e che devo pubblicare sono:
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I curiosoni che hanno deciso di taggarmi sono Andres e il professor Up, che ringrazio sentitamente per la loro generosità!! Sciagurati!!
E ora le mie sei curiosità non importanti:
1) non sono fisionomista, confondo i visi di persone che conosco anche da tempo e ci ho fatto in passato delle figure non da poco; è abbastanza probabile che non riconoscerei neanche una mia foto se qualcuno la pubblicasse sul web
2) bevo il primo caffè della giornata rigorosamente nero e tutti gli altri rigorosamente macchiati e se qualcuno me li prepara, guai a lui se sbaglia
3) quando stendo il bucato, faccio attenzione che ogni singolo capo abbia mollette dello stesso colore
4) ho paura di volare ma ho da sempre il desiderio di buttarmi giù con un paracadute
5) ho preso la patente a 24 anni ma ho cominciato a guidare a 30! in compenso ora guido un Doblò e mi scambiano per l'idraulico
6) a volte quando parlo con qualcuno, anche se lo conosco benissimo, distolgo lo sguardo e lo giro di qua e di là: per questo motivo mio marito mi ha soprannominata "pupazzo di Putignano". Per i non pugliesi, trattasi di pupazzo di cartapesta che viene trasportato sui carri allegorici in occasione del Carnevale e normalmente ruota continuamente gli occhi e la testa a destra e sinistra.
Non frequento questo mondo da tanto e le persone che vorrei nominare sono già state scelte; bando alle regole nomino allora soltanto il nuovo amico Ak. Anche lui è un neofita; spero non vorrà mandarmi una maledizione da faraone per questo e accetterà di giocare come tutti!
Ero molto scettica su questo mondo virtuale ma ho scoperto che ci vivono delle persone reali in gamba. A tutte loro va il mio ringraziamento per la simpatia e la fiducia che dimostrano; in particolare il mio abbraccio va a Marion.
E che il gioco inizi!
Quello riportato è il mio primo post, pubblicato su Libero il 17 marzo 2008.
Mi sono resa conto, rileggendolo, che sono cambiate tante cose da allora.
Il professor Upmarine, ad esempio, non scrive più nulla, privandoci purtroppo della sua ironia ed intelligenza.
Anche nonno Akhenaton, per gli amici Ak, è scomparso nel grande etere. Ma di lui almeno ho sempre notizie di ultima mano.
Io, dopo averlo chiuso, riaperto, traslocato, ho imparato cosa fare del blog: usarlo come un diario per appuntare pezzi di vita, pensieri ed opinioni.
Non è più una valvola di sfogo alla depressione, non è un'ossessione e non lo è mai stata anche se ci sono stati periodi in cui gli ho dedicato troppo tempo.
E' un non luogo di condivisione con meno amici ma credo più sinceri.
E' un posto intimo e piacevole quasi quanto il mio divano, sul quale mi piace sostare leggendo un libro al suono d'acqua e alla luce variabile della lampada.
Sono cambiata anch'io.
Non bevo più caffè, salvo un decaffeinato con le amiche dopo aver portato i bambini a scuola.
Non faccio caso al colore delle mollette da bucato e lo ritengo un notevole passo avanti.
Non ho paura di volare, ne sono semplicemente terrorizzata. Ma prendo l'aereo più spesso di prima e il paracadute lo lascio volentieri ai giovani, mi accontento dello yoga.
Il Doblò non lo guido quasi mai perchè non ne ho bisogno, se devo andare lontano da sola prendo la bicicletta o vado a piedi. Ed è un bene che non mi scambino per il mio idraulico, con tutto quello che ha combinato!
La timidezza non passa mai credo, ma ora mi accorgo più facilmente di quando rido a sproposito o tendo ad abbassare lo sguardo e allora cerco di ristabilire un contatto normale con il mio interlocutore.
Non sono più scettica sul mondo virtuale, ho capito che coincide con quello reale.
Ci sono le brave e le cattive persone, quelli che cercano di manipolarti, fingono, e quelli che sono esattamente come dicono di essere.
Ho conosciuto tanti di voi, qualcun altro mi farebbe piacere vederlo di persona e non ne ho ancora avuto occasione.
Ma devo ringraziare tutti per il tempo che mi dedicate.
Già ... la vignetta all'inizio.
Domani dovremmo festeggiare un avvenimento molto più importante di un compliblog.
Ma c'è davvero da essere allegri? Ne è valsa la pena?
Personalmente non ho mai nutrito un grande amore patrio, nel senso che ho preferito fin dall'adolescenza considerarmi europea, a volte perfino cittadina del mondo, piuttosto che rinchiudermi mentalmente entro confini fatti di pizza, maccaroni e fantasia.
Ho cominciato a pensarmi invece decisamente meridionale vivendo nell'Italia del Nord.
Diverse letture negli ultimi mesi, mi hanno portato alla conclusione che il Risorgimento fu certo un moto di idealisti romantici spinti da sentimenti onorevoli; soprattutto però fu una grande operazione economica che ha tolto al Sud ogni speranza di progresso.
Il sangue versato non fu soltanto quello degli eroi ma anche quello innocente delle popolazioni meridionali, le quali a volte non erano neanche a conoscenza di quanto stava accadendo.
Fu un'invasione, non una guerra di liberazione.
L'italia fu fatta, gli italiani ancora no e non poteva essere diversamente.
Quello che auspico oggi per la mia "patria" è una riforma dei valori morali ed un federalismo sano e giusto, non spinto ancora una volta da motivazioni puramente economiche e sostenuto da sentimenti razzisti. Un federalismo che aiuti il sud a ritrovare la sua dignità perduta ed il suo antico splendore.
Il Piemonte era pieno di debiti; il Regno delle due Sicilie pieno di soldi.
Quante volte abbiamo letto che i titoli di stato del primo, alla Borsa di Parigi, quotavano il trenta per cento in meno del valore nominale, quelli del secondo il venti per cento in più; e che al Sud, con un terzo della popolazione totale, c'era in giro il doppio dei quattrini che nel resto d'Italia messo insieme?
L'impoverimento del Meridione per arricchire il Nord, non fu la conseguenza, ma la ragione dell'Unità d'Italia.
La ragione dei pratici; quella dei romantici era un'ideale. Vinsero entrambi.
"O la guerra o la bancarotta", scrisse il deputato cavouriano Pier Carlo Boggio, nel 1859, nel libretto "Fra un mese".
"Il Piemonte è perduto", conclude dopo averne analizzato i bilanci, un giornale dell'epoca, l'"Armonia" (fra i suoi fondatori Gustavo Benso, fratello di Cavour), "le sue finanze non si ristoreranno mai più": lo ricorda Anna Pellicciari in "L'altro Risorgimento".
Ma, compiuta l'Unità, si fece cassa comune (una piena, l'altra vuota), e con i soldi del Sud si pagarono i debiti del Nord: al tesoro circolante dell'Italia unita, il Regno delle due Sicilie contribuì con il 60 per cento dei soldi, la Lombardia con l'1 e sputo per cento, il Piemonte con il 4.
Marsala è cinta d'assedio, perchè ci sono dei renitenti alla leva, tremila persone vengono chiuse in una catacomba torturate.
Buona parte dei giovani e delle loro famiglie però, nemmeno sanno di essere renitenti alla leva (durava otto anni!): il bando scade il 31 gennaio 1861, ma molti sindaci ed autorità locali non lo hanno esposto, a volte, nel timore di reazioni (ce ne furono).
E quando arrivano le truppe in cerca di renitenti, "ragazzi, giovani, uomini maturi si avvicinano con curiosità a questi soldati che non hanno mai visto", riporta Tommaso Pedio (Brigantaggio meridionale) "vengono rastrellati tutti i giovani dall'apparente età da venti ai venticinque anni" e "in alcuni casi, a Castelsaraceno, ad esempio, a Carbone e nei casali di Latronico li fucilano sul posto, senza dar loro la possibilità di giustificare."
Il comandante Frigerio, piemontese, taglia l'acqua a Licata (ventiduemila abitanti), fa arrestare e torturare madri, sorelle, parenti di chi si sottrae alla leva: "Uccisi giovinetti a colpi di frusta e baionetta; fatta morire una donna gravida", verrà inutilmente denunciato in Parlamento.
Pino Aprile - Terroni
Ma di revisioni storiche del Risorgimento, anche maggiormente documentate, è possibile leggerne molte altre ....