Sono successe tante cose in questi giorni, lontano dal blog.
La festa di compleanno a Gardaland con tanto di torta e regalo consegnati da Prezzemolo, il soggiorno nel covo dei pirati, il giro (breve) nel parco super affollato alla faccia di qualunque crisi economica. Quasi dimenticavo l'acquario, non sarà come quello di Genova, però è più divertente, con tutti quei cartelli interattivi ed i vetri cilindrici che se non stai attento, ci sbatti contro.
La visita allo zoo safari e parco faunistico di Bussolengo e, per la prima volta, vedere gli ippopotami in uno spazio abbastanza adeguato alle loro necessità.
Aspettare nel posto sbagliato Eric ... e il resto non ve lo racconto perché ho dimenticato di fargli firmare la liberatoria per la privacy!
Un pomeriggio milanese con Arianna. Sostare in un bar della stazione centrale meravigliandosi che, in una città che ha fatto della velocità e dell'efficienza il suo slogan, ci siano posti in cui non si viene serviti entro un tempo ragionevole.
Una passeggiata tra i negozi in zona, comprare un costume da bagno, aspettando il mare.
La visita dall'allergologo, asciugare le lacrime causate dai test, identificare la causa della congiuntivite e del nasino che cola: graminacee, meno male, poteva andare peggio.
La casa lasciata allo sbando, ogni ripiano utile invaso da scatole di perline colorate, riviste specializzate, ganci, fili, pinze, colla, nastri fantasia.
Andare ogni giorno a letto con l'idea che, appendendo un peso alle spalle per tirarle giù, potrebbero riprendere una posizione corretta.
La festa di compleanno ... non l'avevo già detto? No, quest'anno il compleanno di Federico è durato quindici lunghi giorni. L'ultima occasione per festeggiare è stata il 14 maggio, giochi con i compagni nel parco vicino casa e merenda in una sala al suo interno attrezzata allo scopo.
La mia esposizione, farsi bella per l'occasione, disporre tutto con la massima cura possibile sul grande pianoforte a coda e su due tavolini.
Trattenere le lacrime di commozione all'arrivo inaspettato dell'enorme mazzo di fiori di mamma e papà, accogliere le amiche entusiaste, scoprire un bigliettino tra le foglie di una piantina e leggerlo sorridendo.
Sono soddisfatta del lavoro, felice per i complimenti, un po' delusa per l'atteggiamento di chi non ha voluto neanche curiosare.
Ho capito che mi piace di più lavorare su singola ordinazione che ammazzarmi di fatica per il pubblico.
Domenica il compleanno di papà: anche quest'anno non poter essere lì.
Ma l'anno prossimo saranno novanta e vedrò di non mancare!