martedì 21 dicembre 2010

COLLAUDO DELLA LINEA TELEFONICA


Il telefono funziona alla perfezione!
La linea telefonica ...
L'adsl invece non va, non dà segni di vita, niente, morta, kaput.
Scrivo nell'unico momento di relativo riposo della giornata dal mio quasi vecchio appartamento, utilizzando la chiavetta usb.
Scrivo per dirvi che mi dispiace se non passerò da voi ma avrei bisogno di giornate di 48 ore per farlo.

Giusto per capirci oggi ho accompagnato i bambini a scuola, poi ne ho ripreso uno per portarlo dal medico, quindi sono tornata a casa per prendere un pacco e consegnarlo al corriere per la spedizione.
Non contenta sono andata a verificare il lavoro dell'idraulico il quale mi ha proposto di far benedire la casa o di passare insieme da un santuario mariano.
Lo scaldasalviette mitico è arrivato! Sbagliato ovviamente ....
Ho atteso un corriere che doveva arrivare tra le dodici e le quattordici e si è presentato puntualissimo alle 13.55.
Prima di andar via, ho tolto l'avviso di ristrutturazione dalla porta d'ingresso, sostituendolo con una decorazione natalizia.
Ho fatto una corsa per raggiungere le amiche che festeggiavano un compleanno e ho pranzato con una squisita fetta di torta alle pere e cioccolato.
Ho aiutato un'amica a portare un mobiletto a casa sua senza dimenticare di fermarmi strada facendo e rincorrere due camioncini rossi di Bartolini per chiedere ai corrieri se per caso erano già stati a casa mia e mi consegnavano quello che mio marito aspetta.
Sono tornata a casa, ho rifatto letti, pulito bagno e cucina e finito di sistemare le ultime cose negli armadi.
In questi giorni, in quegli antri oscuri, ho trovato di tutto: braccia di bambole, ruote di automobili, una vestaglia da uomo mai usata, un vecchio modem telecom, vestiti ormai piccoli, un paio di guanti di raso nero.
Un paio di guanti di raso nero? Roba da matti!
In perfetto accordo con la legge di Murphy, mio marito è venuto a reclamare la sua vestaglia mai usata esattamente il giorno dopo che l'avevo ben sistemata nel cassonetto degli stracci. Ehm ...
E sempre per non smentire Murphy, domenica scorsa volevo pulire la nuova casa ma sono scivolata sul ghiaccio e le pulizie sono state rimandate a domani (spero) nell'attesa di riprendermi dai postumi dolorosi dell'incidente.

So quindi che mi perdonerete e capirete perchè non passo da ciascun blog a farvi i miei auguri.
Spero anche mi penserete un po'.
Dolci feste a tutti voi!



giovedì 16 dicembre 2010

CINQUE


"Mamma, visto che Sofia non può venire alla mia festa, posso invitare un cavaliere?"
"Un cavaliere?"
"Si Cristian."
"E povero Cristian, cosa deve fare da solo con tre bambine?"
"Il cavaliere te l'ho detto!"

"Mi dai un bacio?"
"Domani."
"Come domani? Ma se tu vieni dalla mamma e dici mamma mi fai le coccole? E io ti rispondo domani, tu che pensi?"
"Che non hai voglia di fare le coccole, che problema c'è!"

"Ah che bell'aria! Mamma senti quest'aria fredda sul viso. E' bellissima. Sono sicura che fa bene alla pelle e la fa diventare bella liscia!"

"Che stai facendo davanti alla finestra? Vieni che ti accompagno in classe."
"Aspetta devo specchiarmi per vedere se la mia codina è a posto."

Dolce piccola patata, principessa del mio cuore.
Sei la nostra tenera fata e ci doni tanto amore.
Ti vogliamo tutti bene ed allora tutti in coro
ti facciamo tanti auguri, mio bellissimo tesoro.

Che la vita ti sorrida sempre come oggi tu sorridi a noi.
Buon compleanno stellina!

martedì 14 dicembre 2010

QUALUNQUISMO


C'era un ragazzo, i riccioli scuri, il giubbotto verde militare e la kefiah al collo.
Il classico giovane studente di sinistra e di belle speranze insomma.
Poi c'era il barista dagli occhi di ghiaccio che inveiva contro quelli in tv.
C'era  la tv con i sottotitoli e l'audio escluso "che non ho voglia di sentire le porcate che dicono quelli là, che se ne stanno al caldo e mangiano con i nostri soldi."
C'era la proprietaria del bar, che è di Santo Spirito, frazione di Bari, quindi mi è simpatica.
Diceva: "Io di politica non capisco niente perchè sono ignorante, ma se non fanno mai finire il lavoro cominciato, che a farlo sia la destra o la sinistra, come si fa a giudicare se stanno facendo bene o male? Come in America no? Durano quattro anni, poi al massimo li cacciano via."
"Nella mia pur breve esperienza di elettrice, ventun'anni di voto, non ricordo un governo che abbia ben governato, un governo che non sia stato ribaltato, cittadini soddisfatti e programmi chiari, dettagliati ed efficaci", mi ripetevo mentalmente.
E anche: "Se è per questo non ricordo neanche dei governanti di così basso valore morale. Forse è proprio quello che ci meritiamo, noi italianucci furbetti, razzisti, ipocriti e maschilisti, non siamo migliori di quelli che scegliamo per rappresentarci."


In tv c'erano i maiali pasciuti, gli asini verdi, le iene, le volpi, le leonesse e le tope:  uno zoo piuttosto puzzolente. 
Tutti seduti sulle loro belle poltroncine, alle quali sembrano tenerci più che ad ogni altra cosa. 
Qualcuno parlava, altri approvavano, altri ancora no; ci sarà stato anche quello a scaccolarsi, è certo.


Il ragazzo di sinistra diceva al barista che si vergognava e non sapeva più che rispondere nelle discussioni. 
"La sinistra è morta e l'unica cosa che ci resta da fare è votare." Ma lo diceva senza crederci abbastanza, a voce bassa, quasi con timore.
Il barista rispondeva che l'unica cosa da fare è mandare qualche padre di famiglia disperato, di quelli in cassa integrazione che non arrivano a fine mese, con un paio di bombe. E saltassero tutti in aria.
Lo zoo all'aria: pezzi di maiale, asino, iena, volpe, leonessa e topa che volano nell'emiciclo e insudiciano le poltroncine, rendendole inutilizzabili. Per un attimo l'immagine mi è parsa perfino più interessante di quella che il monitor ci trasmetteva.


C'era l'idraulico che stava montando lo scaldabagno, finalmente.
Ed è rimasto sul balcone a due gradi per oltre tre ore.
Mentre quelli dello zoo parlavano, parlavano, parlavano.


C'era una donna nella notte, sulla ciminiera alta 140 metri.
Inutilmente perchè per Eni, come si dice tra gli addetti ai lavori, la chimica non è il core business, è un settore in perdita trainato dagli altri. Ma lei è stata lì, di notte, al freddo, a difendere il suo non invidiabile posto di lavoro.
E loro, gli animali che hanno imparato a parlare, al caldo a riempirci la testa delle loro parole inutili. Che a volte suonano perfette come solidarietà, uguaglianza, giustizia sociale, democrazia. 
Perfette ma vuote.
Stanno lì a parlare e a mangiare alla faccia nostra, alla faccia dell'idraulico che mi auguro di non incontrare ancora ma ha lavorato al gelo, alla faccia dello studente che tra un paio di anni penserà alla sua laurea incorniciata mentre risponderà alle richieste dei clienti dalla postazione di un call center , alla faccia dell'operaia disperata della Vinyls e alla faccia dei dirigenti della chimica che si sbattono fino all'esaurimento, rischiano la salute e la fedina penale per un'azienda che, in un paese come questo, sarà sempre in perdita.


C'era Michele T. davanti ad un'agenzia di lavoro temporaneo. E mi domandavo che diamine ci fa Michele davanti ad una vetrina di Lodi se lavora da anni alla BNL di Bari?
E infatti non era Michele, ma aveva la stessa espressione di sfiga e depressione.
Quando è andato via mi sono avvicinata a guardare gli annunci.
Così, per passare il tempo.
C'era l'avviso del Ministero per lo Sviluppo Economico, una delle gabbie dorate dello zoo.
Un progetto molto interessante: formazione per giovani disoccupati residenti al sud con lo scopo di inserirli nelle industrie del nord.
Ma andate a ...
Tutti indifferentemente.

domenica 12 dicembre 2010

BUONE FESTE


E' un po' prestino, mi rendo conto.
Ma una delle tessere del puzzle traslocatorio, l'unica che con buona probabilità davo per persa tra gli scatoloni, sta per trovare la sua giusta collocazione.
Parlo della linea telefonica che, mi dicono, passerà nella nuova sede la prossima settimana.
Non so dunque se e quando potrò ancora ricollegarmi.
Spero che funzioni la chiavetta perchè non può mancare il post di auguri per il compleanno della mia principessa, il prossimo giovedì.
In caso contrario, vi auguro ogni bene!
In particolare il mio pensiero va a Maria, alias Carpe, e a tutte le persone che non hanno abbastanza motivi  per sentirsi sereni.
Con tutto il cuore vi sono vicina.
Se non precipitano gli aerei, non viene giù la nevicata del secolo, non scioperano i treni e gli autotrasportatori, se non decido di approfittare dell'asinello di Santa Lucia, della slitta di Babbo Natale o della scopa della Befana per raggiungere un luogo caldo e lontano dagli idraulici  ...
Se sopravviverò insomma, ci "rivediamo" il prossimo anno o anche prima.
Buone feste!

mercoledì 8 dicembre 2010

DELL'ANARCHIA


L'idraulico comincia con un: "Non si può fare, e no, proprio non si può fare." 
A prescindere.
E termina con un: "Se rinasco non voglio più fare l'idraulico."
La futura umanità sentitamente ringrazia.

Il pittore si perde nel racconto della sua vita e intanto mi riempie il parquet di stucco veneziano e fa soffitti e pareti a onde.
Mentre tentavo a fatica di togliere lo stucco dal parquet, ho avuto precisa consapevolezza che ho un'età ormai. Non posso più permettermi ristrutturazioni.

L'elettricista monta gli interruttori a testa in giù e per far funzionare la lavatrice basta ricordarsi di premere zero e non uno.

Il corriere (SDA of course) si è disperso nelle nebbie padane dallo scorso 25 novembre. 
Mio marito anela inutilmente i suoi tappeti insonorizzanti per pedana da jogging, ignaro del fatto che manca ancora la presa necessaria per il funzionamento dell'infernale aggeggio.

L'ultimo anarchico in ordine di tempo è il mobiliere.
Deve aver letto al contrario il manuale di istruzioni della cappa, così l'ha montata montata a 35, 3 cm dai fuochi, anzichè 53, 5 minimi previsti.
Bella no?

Se non avete mie notizie nei prossimi giorni, non preoccupatevi.
Sono fuggita.

lunedì 6 dicembre 2010

PENSIERI SPARSI


Più di un leghista accanito, non sopporto un meridionale emigrato che parla agli altri della sua terra come di qualcosa poco meno puzzolente della spazzatura.

A volte mi domando se un giorno i miei figli mi guarderanno con compassione o disprezzo per il mio "non lavoro". Poi mi dico che la vita è mia e non posso curarmi neanche del loro giudizio.

Sentire il passo di piedini nudi nella notte, coperte sollevate e un cucciolo d'uomo che si accoccola accanto a te, è il modo più dolce per risvegliarsi appena.

Consiglio per le amiche ancora in cerca dell'amore: oggi è il 6 dicembre, San Nicola. Fate in tempo a prendere un volo per Bari e compiere tre giri attorno alla colonna ingabbiata nella cripta della Basilica dedicata al santo. Visto mai che funzioni ...

Consiglio numero due per le amiche ancora in cerca dell'amore: se proprio volete insistere su questa strada, rassegnatevi all'idea che un marito occorre compiacerlo per andarci d'accordo. Se pensate di affidarvi a lui per i vostri problemi, fossero anche soltanto il cambio di una lampadina fulminata, imparate a leggere il pensiero e trovate l'unico istante giusto per parlargliene o  sarà meglio per voi rimanere singles.
In alternativa, iscrivetevi ad un corso serale per falegnami/idraulici/elettricisti e imparate a far tutto da sole.

Il volo del 26 dicembre di rientro per Milano, acquistato causa trasloco tra il 27 e il 31 dicembre, è stato annullato.
Si comincia bene, penserete voi.
Si comincia bene, dico io. Riesco a prendere un treno su quattro viaggi in dieci giorni e riduco il mio personale stress del venticinque per cento.

venerdì 3 dicembre 2010

???


Mi è arrivato con la cassetta di verdure.
Le foglie profumano di sedano e zenzero.
Il colore è più verdognolo di quanto risulti in foto.
La consistenza non è particolarmente coriacea, anzi direi che non dovrebbe essere difficile da pulire ed affettare.
Il problema è ... ma di che si tratta?
Dalle mie parti una verdura così non si è mai vista!
Rapa o topinambur? (che poi sempre rapa è)
Urgono spiegazioni e ricette dai paesi nordici.

mercoledì 1 dicembre 2010

OGGI CONTA


Avevo in mente un post sulla mia bimba che arriva di notte, si arrampica sul letto, si accuccia accanto a me e dorme finalmente serena.
Un post sulla vita che è stata, la mia e su quella che sarà, la sua.
Poi gli avvisi di Libero mi hanno comunicato che la mia amica scomparsa, Carpe, ha pubblicato di nuovo.
Felice di ritrovarla, sono corsa a leggere, pronta a farmi travolgere dalla sua verve, dalla sua lucidità, dalla sua ironia, dalla capacità di fare giri pazzeschi e arzigogolati per condurti, divertendoti, al punto.
E ho ritrovato tutto, la verve, la lucidità, l'ironia, la chiarezza.
Per la prima volta non mi sono divertita affatto.
Senza giri pazzeschi ci ha dichiarato il perché della sua sparizione.
E non mi va più di parlare della vita che è stata e di quella che verrà, ma di ciò che è ora.
Ora tu ci sei.
Con grande coraggio.
E questa lezione non potremo scordarla.

IL MAGICO FOLLETTO


Driiin

"Chi è?"
"Signora Griffini?"
"No mi spiace, ha sbagliato."
"Scusi."

Driiin

"Chi è?"
"Signora Griffini?"
"No, sono quella di prima."
"Ma io schiaccio su Griffini e risponde lei!"
"Ah, boh non so! Fino a stamattina il citofono funzionava. Provi a schiacciare sul mio cognome, magari le risponde Griffini."

Driiin

Uff ...

"Sono sempre io."
"Ho schiacciato sul suo cognome. Ma lei sta al quinto piano come Griffini?"
"Si, sto al quinto piano ma ci abito solo io. Non so, forse Griffini era la precedente inquilina. Non ho mai neanche notato il cognome sul citofono."
"Ma lei è bionda?" 

Grrrrr (ma è scemo?)

"Senta, ha tempo da perdere? Perchè io no!"
"No, no, non è uno scherzo. Griffini è una mia vecchia cliente. Sono il rappresentante della Folletto. Lei non è che vuole comprarlo?"
"No!"
"E perchè?"
"Perchè costa troppo!"
"Ma non vuole neanche provarlo?"
"No!" (cioè mi piacerebbe un sacco, provarlo e pure comprarlo, ma proprio non me lo posso permettere ora)
"Che  peccato! Proverò a cercare la Griffini allora. Buonasera. Che peccato!"
"Buonasera."

Ho sempre sognato che l'omino della Folletto citofonasse a casa mia.
Triste fine di una favola.

venerdì 26 novembre 2010

CE LA POSSO FARE



Dunque dunque, aggiorniamoci.
Il mitico idraulico, che di nome fa Francesco e di cognome da Vinci, non è solo genio ma molto creativo e continua a farne delle sue.
Il famoso scaldasalviette, versione quater, non è ancora arrivato e pare arriverà per metà dicembre.
Lo scaldabagno, cosa molto più preoccupante, non è ancora arrivato.
I sanitari li ha montati sospesi e ovviamente io li volevo tradizionali. La richiesta dell'architetto era in effetti poco chiara, nel senso che erano indicate una marca ed una serie ma in quella serie ce ne sono a terra e sospesi.
Nel dubbio, chiedi, o no?
No, ovvio, vanno di moda sospesi, quindi perchè dubitare?
Del box doccia e di uno dei water che era rotto si può scoprirne la sorte solo con una sfera di cristallo. Satinato, come quello del box.

La cucina doveva arrivare questa settimana ma non arriva perchè la progettista ha sbagliato lavastoviglie.
Come caspita si fa a sbagliare? Boh!
Sta di fatto che quella che ha ordinato lei non entra e quella nuova non si sa quando arriva.
Se non arriva la cucina il falegname non può fare il tavolo, perchè ha bisogno di scegliere il materiale in base a quello della cucina. E se non arriva la cucina, io non mi azzardo a comprare il frigorifero. Preferisco verificare di persona lo spazio a disposizione.
Soprattutto se non arriva la cucina, noi non potremo cucinare.

Il marmo all'ingresso era stato lucidato ... con la cera.
Così ero buona pure io a farlo!
D'altronde è noto che la cera non toglie i graffi dal pavimento ... ma forse è noto solo a me e a pochi altri.
Dopo essersi chiariti sul lavoro da fare, ho un marmo rinnovato e una parete tortora a schizzi di acqua di lucidatura.

Il pittore è fermo, il parquettista che deve posare il linoleum in cucina è disperso.
L'elettricista ha dimenticato una presa fondamentale, almeno per uno dei componenti della famiglia: l'indispensabile presa per tapis roulant, oh mon dieu!
Il citofono pare non funzionare e il telefono chi può dirlo? Lo scopriremo solo vivendo.
La banca ha avuto finalmente la perizia decisiva ma chissà come, chissà perchè, non i documenti del notaio glamour; quindi non ci eroga al momento neanche un cent.

Che poi, a me chi me la fa fare di abbellire case che godranno altri?
E intanto nevica.

mercoledì 24 novembre 2010

DE QUALITATE


Caso 1
Il corriere SDA, abilitato a consegnare i pacchi cosiddetti "celeri" dell'azienda Poste Italiane, commette un errore.
Il mio pacco risulta ritirato da un qualche gentile quanto ignaro signore di Piacenza.
Come faccia questo signore a chiamarsi con il mio nome e cognome, ad abitare al mio indirizzo in quel di Lodi, ad indossare la mia tuta e ad avere magari la mia stessa pettinatura, non è dato sapere.
Reclamo io: mi viene risposto che il mittente deve richiedere alla suddetta azienda, Poste Italiane, copia della ricevuta di consegna e dimostrare che la firma di chi ha ritirato il pacco, non corrisponde a quella della persona alla quale era destinato. Poi si vedrà.
Poi si vedrà un corno!
Il mittente, nella persona di mia madre, chiama e anziché richiedere copia ecc. ecc, urla a tal punto che le viene sbattuto il telefono in faccia.
Misteriosamente, appena mezz'ora dopo, il pacco viene regolarmente consegnato al mio indirizzo.
Ho capito tutto. Il problema sta nell'aggettivo Italiane.

Caso 2
Informo una nota azienda produttrice di zaini che il gadget a corredo di quello da me acquistato (ignobile affarino tondo con lucine tricolore in foto), presenta evidenti difetti nella verniciatura.
La vernice si scrosta con facilità.
Lo zaino è inoltre dotato di una legenda in plastica rigida che serve a spiegare il codice dei colori del gadget.
Quest'altra (in)utilità è infilata in apposita taschina sulla bretella e provvede a graffiare ripetutamente il braccio del bambino ad ogni passo. Almeno nel periodo di inizio anno scolastico, quando non si porta ancora il grembiule.
Dal cartellino di collaudo, inviato in copia all'azienda, risulta che lo zaino suddetto è un prodotto di campionatura e non si capisce come sia arrivato alla vendita.
Mi sostituiranno l'intero zaino (che andava benissimo a mio parere) e non soltanto l'affarino tondo luminoso.
Ho capito. Avranno un ente di certificazione particolarmente rigido nel valutare questo punto della ISO 9001.

Caso 3
Acquisto le sedie nuove per il tavolo da pranzo da un rivenditore sulla rete che le fornisce ad un prezzo molto conveniente.
Mi viene richiesto un sovrapprezzo dell'ottanta per cento sulle spese di spedizione perché la via sulla quale abito risulta in centro storico.
A nulla valgono le mie spiegazioni e rassicurazioni in merito.
Che i corrieri, tranne SDA che scambia Lodi con Piacenza, abitualmente consegnano senza problemi.
Che ricevo la spesa settimanalmente a casa.
Che la via sulla quale abito è solo per un tratto in ZTL ma non nella zona corrispondente al mio numero civico, alla quale si arriva tranquillamente secondo un percorso che posso anche spiegare con facilità al corriere.
Che ho traslocato e traslocherò e nessuno ha dovuto richiedere permessi particolari salvo quello di occupazione di suolo pubblico.
Niente.
Sono costretta a fornire l'indirizzo della nuova casa nella speranza di venire contattata in maniera preventiva dal corriere di modo che io possa rispondere al citofono!
Ho capito. Come diceva Einstein: "Only two things are infinite, the universe and the human stupidity, and I'm not sure about the former."

Post scriptum: ma non avevo detto che a me di lavorare nel settore della qualità non interessa più  nulla?

domenica 21 novembre 2010

MIO FIGLIO



"Mamma, ma tu mi vuoi bene?"
"Certo che te ne voglio! Tanto!"
"Si ma quanto?"
"Come da qui alle stelle del cielo, anzi troppo poco. Come da qui alle stelle e ritorno e poi un giro attorno alla terra e poi un viaggio dalla terra a tutti i pianeti e fino al punto più distante dell'universo conosciuto. Che dici è abbastanza?"
"Si."
"E tu mi vuoi bene?"
"Si."
"E quanto?"
"Come l'infinito."
"Accidenti, mi hai battuto."

martedì 16 novembre 2010

IN THE WORLD OF LUXURY


E dire che ne ho visitati altri cinque, ma questo, non c'è dubbio, li batte tutti.

Lo studio sembra ristrutturato da poco.
Luccica di marmi, legni incerati e faretti dalle stravaganti forme a campana incassate nei controsoffitti.
Ci fermiamo qualche minuto in sala d'attesa.
Due quadri alle pareti, non ho guardato l'autore, ma sicuramente è famoso.
Otto sedie Victoria Gosth di Kartell, millequattrocento euro di sedie, se scontate. Per una sala d'attesa.
Un televisore trenta pollici, un giardino d'inverno sul fondo, con sassi di fiume incastonati nel parquet e piante tropicali.

La segretaria anziana siede dietro un bancone e ripete ad alta voce i mittenti della posta appena ricevuta.
La illumina una lampada a sospensione, Artemide mi pare a occhio, milleduecento euro di lampada minimo.
Passano impiegate.
Temo le uniche che lavorano davvero come forsennate in uno studio notarile.
Una è in attesa, un'altra sembra abbia partorito da poco. Chissà che pensieri le attraversano quando si recano al lavoro e guardano il loro ufficio, il loro capo, la "signora notaia", magra, alta, bionda, profumata, così glamour, come scoprirò a breve.

Ci accomodiamo nella sala riunioni.
Di nuovo una lampada di design, di nuovo delle sedie che ho già visto su qualche rivista di arredamento, poltroncine in pelle color terra bruciata, queste costano di più delle Kartell.
La parete di wengè in fondo alla stanza d'improvviso si apre, scoprendo un ufficio luminoso.
Fa la sua entrata in maniera molto scenografica la proprietaria di tutto questo. Glamour appunto.

Dieci minuti per leggere un atto di mutuo.
Intanto che parla, senza riprendere fiato, mi perdo tra la scrivania di cristallo con piedi argentati, la lampada da tavolo altissima di argento massiccio, il quadro xxl dietro la scrivania, bellissimo, le penne di avorio e lacca
Lei o il suo architetto hanno buon gusto, non c'è che dire!
Tanto è inutile che ascolto, tanto non si capisce niente perchè è troppo veloce, tanto cita leggi e decreti di cui non so nulla e tassi di interesse calcolati secondo le normali procedure, aggiornati dalla BCE e pubblicati sul circuito Reuters alla pagina ECB01, si, si, la conosco a memoria questa frase.
Tanto ho già ascoltato tutto questo in altre tre occasioni, e noi dal mutuo non verremo mai fuori, allunghiamo sempre i tempi semmai.
Tanto so già che mi chiederà la professione, farà un sorrisetto imbarazzato e poi dirà: "La mia fattura potete scaricarla nel prossimo 730, ovviamente non lei signora."

Dieci minuti senza fiato e si è pagata le otto Victoria Gosth.
E forse una sua impiegata le vedrebbe tanto bene nel salotto di casa sua.
Pure io tutto sommato le vedrei bene con il mio tavolo da pranzo.

Quello che davvero mi irrita, non è la ricchezza spudorata.
E' la casta degli intoccabili notai, è che lavora meno e sembra molto più rilassata di altri, è la differenza tra questa ed altre professioni che richiedono altrettante competenze e responsabilità.
Ciò detto, sollevata, posso andare a comprare le mie sedie Ikea per il tavolo da pranzo!

lunedì 15 novembre 2010

IMPREVISTI


Avevi la nausea ed i brividi.
Dolori forti e paura.
Avrei voluto chiamare l'ambulanza e farti tornare in pronto soccorso.
Abbiamo aspettato e passato la notte tra camomille e massaggi lievi.
Tu ed io, con i computers portatili per distrarci.
Tu a leggere ogni sito d'informazione sull'infezione che hai preso.
Io a fare test di matematica su pianeta scuola. Alle quattro di mattina. Folle.
E' stato dolce addormentarsi all'alba e sentirti più tranquillo.
Ora ti godo una settimana.
Poi sarà di nuovo tutto come prima.

venerdì 12 novembre 2010

AUTUMN IN LODI







mercoledì 10 novembre 2010

MATRIOSKA



Venerdì ho preparato couscous alle zucchine. Lo adoro.
E' avanzato perchè i bambini lo odiano.

Sabato ho cucinato un minestrone con tre specie di cavoli, patate, zucca e aromi.
E' avanzato perchè era in dose da otto persone.

Domenica ho passato il minestrone, ci ho aggiunto il couscous e quasi quattro etti di vitello macinato, due uova e parmigiano. Di nascosto da Federico, il parmigiano.
Ho fatto un polpettone ripieno con prosciutto cotto.

Il polpettone ha avuto successo ma era in dose da dieci persone.
E' avanzato.

Lunedì ho tagliato l'avanzo di polpettone a cubetti.
Ho cotto del riso thai.
Ho lessato foglie di verza e le ho divise a metà.
Le coste le ho frullate con latte, una puntina di crema di pecorino ed erba cipollina.
Ho condito il riso con l'intruglio frullato ed i cubetti di carne.
Ho preparato degli involtini di verza ripieni di riso e li ho infornati per venti minuti.

Ringrazio.
Non è avanzato nulla.
Il prossimo passo sarebbe stato aggiungere cioccolato e fare un dolce.

Dolce ripieno di verza, verza ripiena di riso e carne, carne ripiena di verdure e couscous.

martedì 9 novembre 2010

PAUSA TE'


Stare seduta a terra, sul cuscino arancio e la coperta di lana rossa.
Ascoltare il rumore della stufa e quello del bollitore.
Avere sonno e far finta di niente.
Avere dolore ad un muscolo e cambiare di continuo posizione.
Guardare il crisantemo giallo, il ramo secco e grigio, la melagrana rossoaranciomarroneverde ed il tavolino che sorregge il vaso dove questa natura si intreccia.
Pensare che sarebbe bello avere pennelli e colori per tentare di dipingerla.
Sfogliare la dispensa dalla copertina verde bosco e scoprire che il carattere Cha, "foglie di tè", compare per la prima volta negli antichi scritti cinesi circa 3000 anni fa.
Ipnotizzarsi nel seguire i gesti lenti, il cucchiaio di bambù riempito di foglie, la terracotta scaldata dall'acqua, la bevanda che cade in un rivolo ambrato.
Accarezzare la tazza tiepida, perdersi nel disegno del sottobicchiere.
Bere un osmanthus, per la prima volta senza zucchero, e non apprezzarlo abbastanza.
Indovinare con stupore un aroma, profumo di litchi, e assaporarlo liquido e dolce.
Fare colazione alle undici di sera con un al sapore di latte.
Terminare con il mio preferito da sempre, quel gusto affumicato che ricorda serate invernali davanti a camini accesi.
Chiacchierare di memoria, animali, medicina cinese, ph e calcare, filosofia della matematica e storia della filosofia, corsa e meditazione.
Tornare a casa dispiaciuta per aver partecipato soltanto all'ultima delle quattro serate di Tè e Tao.
Non avere più voglia di dormire.
Provare un sottile piacere ed una impalpabile beatitudine.

giovedì 4 novembre 2010

BOTTONI LUCENTI E AGHI PUNGENTI


Attacco bottoni.
Infilo con difficoltà il cotone nell'ago e attacco bottoni bianchi sul grembiulino giallo.
E loro, imperterriti, continuano a cascare, a cercare strade nuove.
E io, imperterrita, li riattacco.

Attacco bottoni.
Quasi mai per prima.
Gli altri ne attaccano con me, ma sto al gioco e li lascio cucire.
Attenta più di un tempo a non pungermi troppo.
Felice in ogni caso di scoprire vite nuove, di condividere, di imparare.

Attaccai bottone.
No, lui lo fece con me.
Non riuscivo neanche a guardarlo dritto negli occhi perché non mi piaceva.
E ora rivedo i suoi occhi in quelli dei bambini e mi commuovo.

Attacco bottoni sul grembiulino giallo per non pensare.
All'ansia che mi prende ogni volta che lo guardo.
E guardo le codine, il viso pallido come il mio.

Non so da dove viene tutta questa preoccupazione.
So solo che c'è, da sempre.
Forse fu un incontro in ospedale.
Una nonna che mi parlò della sua prima figlioletta morta piccolissima.
Io ascoltavo le mie contrazioni e mi sentivo così a disagio.

Attacco bottoni sul grembiulino giallo.
E penso alla mia bambina in ordine.
Che questa vita è un miracolo da assaporare piano.

martedì 2 novembre 2010

CASA


Candeline su di una torta, i lampioni.
Uniche forme visibili nel buio dell'alba attraversata dal treno.

Abbracci, biscotti appena sfornati, marmellata fatta in casa.
Felix è impeccabile nel suo pelo nero inchiostro, occhi d'acqua limpida, calzini immacolati sulle zampe.
La punta della coda sembra intinta in candida vernice, il bavero a triangolo fa di lui un aristogatto vero.

Occhi addormentati, labbra socchiuse, capelli, tanti.
Francesca è un tenero batuffolo in braccio alla sua mamma.
Ilike sorride ed il sole entra nel salotto, giocano i raggi con la polvere sospesa.

Bari è sempre bella, di palazzi ottocenteschi, vie regolari, locandine finalmente esposte sulla rossa facciata dell'antico teatro.
Il mare dondola, placido, vele bianche e canoe ne accarezzano i capelli d'onda.
Pescatori ripetono gesti noti, salta un pesce cercando l'aria, reti si sbrogliano e si intrecciano come storie.
Di brioches e peluches la nonna vizia i bambini e il cuore, stavolta, sorride.
Sarà anche per la pioggia lontana, quell'andare con la giacca appoggiata sul braccio, quel sentire il tepore autunnale che ti scalda.

Un cartone al cine, peccato quella ressa alla cassa, la fila senza capo né coda, la cassiera, unica, in ritardo, il film già cominciato e non trovare al buio i posti assegnati.

La fiera agricola forse non è cambiata di tanto dal 1300.
Vanghe e arbusti si mescolano a pesci rossi e tartarughe, il venditore nero a quello bianco, vietato guardare mi dicono, meglio comprare.
Compriamo.
Un bongo africano, desiderio da tanto, tanto tempo.
Federico accontentato, gustiamo sapori conosciuti e cari.

Mio fratello mi abbraccia, per la prima volta da quando lo conosco scherza nel farlo, mi coccola, sensazione strana e dolce.
Dura partire all'inizio di un nuovo giorno, il sonno ci sovrasta, resistiamo a fatica.

Fiumi gonfi e marroni si intravedono tra la nebbia.
Filari rosseggianti di viti sottolineano la campagna.
Cascine sostituiscono masserie.
Ed è di nuovo casa, posso dirlo ora, qui anche lo è.

Ed è di nuovo casa, una nuova casa virtuale.