giovedì 30 giugno 2011

MARE

La notizia è: il mar Ionio è gelato!
Da piccola mi bagnavo appena e uscivo in fretta perchè mi davano fastidio le dita arricciate.
Da grande non ho il coraggio di tuffarmi.
Aspetto tempi migliori. Intanto si sta annuvolando ...
Nell'attesa di un bagno decente, per ora sono arrivata con l'acqua alla cintola, mi dedico ai miei gioielli (di bigiotteria e di carne e ossa) e all'organizzazione della mia festa di compleanno.
Stasera tocca a Federico dormire con me.
Ah, non è vero che non è cambiato nulla!
Hanno aperto una nuova pizzeria e non hanno ripristinato la passerella di discesa alla spiaggia sul tratto dove finiscono le case.
Ci sono ben due spazi destinati ai gonfiabili e Beniamino serve le pizze sulla spiaggia.
Il parcheggio è sempre a pagamento ma non c'è il solito tipo che controlla i grattini.
Si sta benissimo perchè non c'è ancora nessuno. 

martedì 28 giugno 2011

BLOG IN VACANZA


Il mio blog quest'anno non andrà completamente in vacanza, come al momento non ci sono andata completamente  io.
Continuerò a scrivere il mio diario, almeno questa è l'intenzione. Non credo posterò foto perchè la connessione internet mi fa impazzire!
Sono a Chiatona dallo scorso 22 giugno sera.
Ho trovato mio figlio leggermente febbricitante e piuttosto apatico, oltre che afflitto da una tosse fastidiosa.
Domenica scorsa abbiamo cominciato l'antibiotico anche senza certezze sul risultato del tampone faringeo che è ancora disperso nei meandri del laboratorio di cardiochirurgia del policlinico.
La febbre, poca in verità, non è tornata. La tosse si sta lentamente attenuando.
Stanotte nessun mal di testa o dolore alle gambe ci ha svegliati e il piccolo ha dormito tranquillo.
Non sopporto undici e più cose, ma le malattie potrebbero convincermi a pronunciare la parola odio!
Quante preoccupazioni si potrebbero risparmiare ...
Qui tutto è sempre uguale per fortuna. Amo le piacevoli certezze di questo luogo.
Beniamino è sempre benevolo, Leonardo sollecito e simpatico, Rocco vende carne che piace anche a me quasi vegetariana, la moglie di Rocco (mi rendo conto ora che non so come si chiama) continua ad invitare mia mamma per il caffè mattutino e a riempire di complimenti (e merendine segrete, mannaggia!) mia figlia.
Dietro la minaccia che non l'avrei più mandata con la nonna, Arianna ha smesso di accettare merendine e si accontenta dei complimenti.
Il vento ha spazzato via ombrelloni e aghi di pino negli ultimi tre giorni e appiattito o ingrossato il mare secondo la direzione in cui soffiava.
Vorrei tanto immergere i piedi nell'acqua e godere la sensazione bellissima che mi provoca alle caviglie ... stasera fuggo e vado a vedere che effetto fa!

domenica 26 giugno 2011

UNDICI COSE CHE NON SOPPORTO

Periodo di giochini estivi di blog.
Questo l'ho copiato da Nonhotempo.
Dovrei citare ciò che hanno già riassunto nei loro undici punti nonhotempo e april: maleducazione, ingiustizia, violenza, malattie, ipocrisia, ecc.
Non mi basterebbero cento punti credo.
Cercherò di concentrarmi su undici piccole cose che non sopporto.

1) le ante lasciate aperte
2) sentirmi osservata o avere il sospetto che qualcuno parli di me alle mie spalle
3) le torte al cioccolato e la nutella; però mangio volentieri i cioccolatini e assaggio il gelato
4) la gente che crede di essere furba e quelli che si sentono migliori degli altri; per non parlare della gente invidiosa!
5) dover ripetere due o più volte la stessa cosa
6) le giostre
7) il movimento: i bambini che corrono, lo sport guardato o praticato, la velocità ...
8) i supermercati e ancora di più i centri commerciali; di conseguenza non sopporto fare la spesa, soprattutto nei luoghi affollati
9) il grande fratello e tutte le porcherie simili che danno in tv
10) i giochi e i comportamenti pericolosi
11) le donne che si truccano molto, quelle color nocciola per via della lampada o del fondotinta e le donne che si vestono come prostitute; si può essere molto sexy in maniera più discreta ed elegante

... potrei continuare per un bel pezzo, vi risparmio! 

giovedì 23 giugno 2011

IO (in molto meno di cento punti)

Spudoratamente copiato da April che, da bravo avvocato qual è, ha il dono del ben parlare (e scrivere).

1) Leone ascendente Sagittario secondo alcuni, ascendente Scorpione secondo altri. 
Comunque la si voglia leggere, un disastro! 
Determinata, testarda, egocentrica.
Adoro i complimenti e l'adulazione, tendo a credere di avere sempre ragione.
Molto attaccata alla propria libertà e incline a ritagliarsi spazi personali anche con la forza.
Curiosa.
Velenosa e pungente se mi sento attaccata, passionale e possessiva, priva di qualunque senso della diplomazia.

2) Prima della seconda serie o quarta di sei contando dal primo figlio di mio padre.
Avendo condiviso una camera con due sorelle e rinunciato a molte cose (ad esempio alla gita scolastica a Parigi dell'ultimo anno di liceo, unica di tutta la classe a non andare), ho sognato spesso e ardentemente di essere figlia unica! 
I miei numerosi fratelli e le loro altrettanto numerose famiglie, restano comunque per me un porto sicuro.

3) Figlia in continua lotta per l'autodeterminazione e con la costante sensazione di essere, seppur amata, parecchio incompresa (poi mi lamento di mio figlio ...).
Studentessa seria e diligente ma poco appassionata, molto gelosa di un fratello geniale  a causa dell'evidente approvazione e stima da parte di nostra madre.
Moglie brava nella norma: ad oggi posso vantare solo il pregio di essere rimasta sempre accanto a mio marito. 
Mamma pessima e poco presente nel primo anno di vita di Federico. Per fortuna miglioro progressivamente.
Ho apprezzato la gioia di diventare mamma soltanto con la seconda figlia.
In perenne autovalutazione e ridiscussione dei propri criteri educativi e soprattutto atteggiamenti verso i figli.
Muoio dalla voglia di essere perfetta, soprattutto agli occhi degli altri, pur essendo consapevole che la perfezione non è di questo mondo.

4) Istintiva, emotiva, fortemente irrazionale a dispetto degli studi scientifici, convinta di provare sensazioni uniche e molto attenta ad ascoltarle. Vorrei tanto imparare a gestire meglio le emozioni ed utilizzare l'intuito in unione con la ragione.

5) Non ho comprato nessun libro ma mi sento più in pace con me stessa oggi di quanto non mi sentissi ieri.
E' una grande speranza!
A sessant'anni sarò ciò che so di essere ma non riesco ad esprimere.
E non mi sentirò più come Jessica Rabbit: "Non è cattiva, sono gli altri che la dipingono così."

6) Ho imparato anch'io a mie spese che è inutile guardarsi indietro e che a volte è necessario buttarsi nelle occasioni che la vita ti presenta senza troppe valutazioni di pro e contro.
Ho imparato anche che il futuro può essere migliore di quanto le nostre elaborazioni cerebrali ci portano a supporre.
Queste considerazioni purtroppo non guariscono il mio pessimismo di fondo e non placano la mia ansia. Non a caso il nomignolo che mi ha dato mio marito è tragedy.
Ho infine imparato che chiedere aiuto dovrebbe essere l'eccezione e non la regola. Cavarsela da soli è molto più soddisfacente!

7) Non smetto di sognare. Lo dice il mio nick.
Più che altro immagino, troppo a volte.

8) Questa la copio pari pari da April. Detesto le questioni di principio. Aggiungo, non conosco l'orgoglio. Se lo conoscessi, non sarei dove sono ora.

9) Cara April, come contraddirti? Al momento penso di essere riuscita a stupirmi delle piccole grandi gioie e non farmi sopraffare dai dolori ma mi resta un problema: la consapevolezza di essere molto fortunata.
La vita mi ha assoggettato ad alcune prove non sempre piacevoli e facili a superarsi ma mi ha anche fornito mezzi ed occasioni per risalire la china.
Non ho avuto difficoltà a trovare lavoro quando l'ho cercato ed è stato sempre soddisfacente.
Ho ricevuto il dono di due figli intelligenti e in salute.
Ho amici che mi vogliono bene, genitori anziani in buona forma, un marito che mi accontenta sempre.
Una casa in cui ripararmi, cibo a volontà e nessun problema economico.
Per questo vivo nella convinzione che prima o poi arriverà un'onda talmente forte da spazzare via tutto.
E non è bello vivere così ...

10) Mi stupisco sempre di me stessa perchè, a dispetto di tutto, sono ancora qui, sorretta dalla caparbietà, dall'amore che sento essere il centro di me stessa e dalla fortuna.
Spero di poter stupire gli altri un giorno.

martedì 21 giugno 2011

MADRID


Mumble, mumble ...
Lo so, non è bello cominciare in maniera così meditativa il resoconto di una vacanza.
La prima impressione che ne ho riportato tuttavia, è che viaggiare nel terzo millennio comincia ad avere il sapore di minestra riscaldata. Almeno in Occidente.
Sarà che il mondo lo vediamo tutti i giorni: basta un portatile!
Sarà ancora di più colpa (o merito?) della globalizzazione che ci ha unito e rimescolato in un'unica zuppa informe dove diventa sempre più difficile distinguere i singoli ingredienti.
Così Madrid è come Praga, Milano come Parigi.
Stesse facce, stessi marchi del consumismo, stesse mode ...
Domenica abbiamo avuto bisogno di un costume da bagno e l'abbiamo acquistato da Calzedonia. Non senza qualche difficoltà visto che dall'analogo negozio di Lodi avevo già preso ciò che mi serviva per il mare e una terza scelta, tra cose già note e provate, è stata complicata.
Sempre domenica ci siamo concessi il rito delle tapas in un piccolo bar situato in una zona lontana dalle più classiche Gran Via e Puerta del Sol.
E cosa arriva tra gli stuzzichini famosi ormai in tutto il mondo? Una gustosissima e quanto mai fresca burrata!
Peccato non aver scommesso davvero con mio marito sulla sua origine; il gestore del bar ha confermato che non si trattava certo di prodotto tipico spagnolo ma di una "novità" importata dall'Italia meridionale.
Un po' tutta la cucina, d'altronde, richiama moltissimo piatti a me molto noti: fave, peperoni, baccalà, pomodoro la fanno da padrona secondo metodi di cottura praticamente uguali a quelli dell'Italia del Sud.
Non saremo stati dominati da spagnoli e francesi per nulla!

Madrid - Puerta del Sol
Di Madrid ci è piaciuto più di tutto il clima, non soltanto quello meteorologico.
Il caldo era piacevolissimo, secco e smorzato appena da una leggera brezza per niente fastidiosa.
Ma soprattutto il calore e l'accoglienza dei madrileni hanno contrastato con il gelido e distaccato sorriso e con le risicate informazioni ottenute lo scorso anno a Praga.
Gli spagnoli, come gli italiani, non parlano inglese. Ma a gesti ci si capiva benissimo.
Una vecchietta ha notato il mio sguardo che si levava verso l'alto da sotto la larga tesa del cappello di lino che, insieme agli occhialoni bianchi, facevano di me una quasi perfetta turista americana e ha subito intuito che cercavo di leggere il nome della strada.
Ci ha sorriso e dato tutte le informazioni di cui avevamo bisogno e che abbiamo compreso più per empatia che per conoscenza della lingua.
Non dimenticherò neanche il tassista che ci ha accompagnati in albergo dall'aeroporto. Soprattutto non dimenticherò la sua macchina scassata, che sussultava ad ogni semaforo, e le foto infilate sul parabrezza dei suoi tre piccoli nietos, di cui abbiamo presto scoperto l'età, seis y cuatro anos, dieciseis meses.

Madrid - Gran Via
Il buio della sera ha faticato sempre a sostituirsi all'accecante luce diurna.
Intorno alle 23 però era finalmente scuro e l'acqua delle fontane scintillava ai riflessi dei lampioni, le insegne lampeggiavano, i taxi numerosissimi sfrecciavano disegnando scie luminose sui grandi viali stracolmi di gente, giovane e non. 
Tutta composta e tranquilla. Che si trattasse di punk-a-bestia, turisti, ragazzine locali o del resto della popolosa fauna umana che riempie le strade di Madrid, non si notavano eccessi di protagonismo ma una leggera, svagata, sana allegria e voglia di vivere. 

Madrid - Parco del Buen Retiro
Sabato mattina abbiamo usufruito di una visita guidata gratuita offerta dall'albergo.
Una guida messicana ci ha lasciati nelle mani di una seconda guida inglese e insieme a brasiliani, tedeschi, una torinese e una rumena che vivono a Parigi ed un nullafacente giramondo degli Emirati Arabi, abbiamo visitato il lato est della città: Puerta del Sol, chiesa di San Jeronimo, parco del Buen Retiro, fontane di Nettuno e di Cibele.
Nel pomeriggio, abbandonati la guida ed il gruppo, siamo entrati a Palazzo Reale e, come sempre più spesso ci capita, ci siamo domandati ma a che saranno serviti mai tante stanze e tanti arredi? E ancora: ma che gusto dell'orrido avevano questi nobili?
La pasticceria segnalata dal nostro libro era chiusa, così ci siamo rifugiati in un locale antico  alla Puerta del Sol; più che essere decadente sembrava proprio cadere a pezzi, bicchieri e camerieri compresi.

Madrid - Vista della città dal cortile di Palazzo Reale
Stupisce, ma non troppo, la  sensazione di povertà che si respira anche in una delle maggiori capitali europee.
Abiti e scarpe di bassa qualità, vetrine imbrattate da scritte di ogni genere, prostitute e artisti di strada, barboni, precari che invitano ad entrare nei locali, una grande manifestazione di piazza contro "los politicos corruptos, l'euro truffa e  la mancanza di democrazia".
"Perchè non lo fotografi? E' bravissimo con quel piede sollevato tutto il giorno a far finta di essere un Cristo d'argento."
"Perchè mi fa impressione. E poi perchè è disumano. Nessuno dovrebbe essere costretto a far questo per vivere."
La crisi economica ci plasma e ci abbrutisce.
Madrid - Oltre la porta di Santiago cominciano a raccogliersi centinaia di manifestanti
Ma nessuna crisi può fermare il ritmo incalzante del flamenco. Sabor de Espana, finalmente!
Unico e inimitabile.
Sul piccolo palco del caratteristico ristorante risuonano intense le voci dei cantanti, senza bisogno di microfono.
Le chitarre incalzano con il loro ritmo veloce e piedi e mani si muovono frenetici.
L'anziana ballerina non ha nulla da invidiare alle tre più giovani. Il suo corpo afflosciato rivela i suoi anni, ma il manton di cui sembra schiava le si agita intorno vorticosamente, dimostrando che l'anima non ha età e la passione è ciò che ci fa vivere degnamente.
Amor, sangre e muerte, tre parole, un concetto che da meridionale comprendo bene.
Bravi, bravissimi, superlativi!
Madrid - Corral de la Moreria - Adrian Sanchez e altre stelle del flamenco
Domenica mattina ci ficchiamo in un mercatino che sembra non finire mai, sul lato ovest della città, alla ricerca inutile di pezzi di artigianato locale. C'è soltanto la solita paccottiglia cinese per turisti già vista nei negozi del centro. 
Che peccato! Che nessuno voglia più fare l'artigiano intendo ... cosa che ovviamente fa salire di molto i prezzi di quel poco che ancora resta di handmade. 
Uno splendido scialle ricamato a pappagalli e fiori dos mil seiscientos euro, ventagli intagliati nella madreperla dai mille euro in su. Pochissimi e intoccabili.
Usciti dal mercatino ci ritroviamo in mezzo ai cartelli dei manifestanti. 
Italia o Spagna, che cambia? Stessi problemi  ... pensionati, precariato, corruzione. Ma come si fa ora a tornare alle pesetas o alle lire? Perchè chi doveva controllare il giusto cambio non l'ha fatto a tempo debito?

Madrid - Plaza Mayor
Il pomeriggio è dedicato al Prado ed ai suoi capolavori. Guardati un po' di fretta in verità, le gambe non reggono più le decine di chilometri macinati.
Splendide, com'è ovvio, le Madonne di Raffaello, delicato il pizzo color acqua del cuscino della Maya desnuda , imponenti e voluttuose le tre Grazie di Rubens, di un incredibile realismo, ancora più sconvolgente se si considera l'epoca, le due tavole dello sconosciuto (almeno per me) Robert Campin, inquietante per la capacità di suscitare immedesimazione nel momento la Preparazione alla crocifissione di Ribera.
Troppo stanchi per girovagare anche tra i capolavori raccolti nel Reina Sofia o tra le sale della collezione Thyssen - Bornemisza, torniamo, lo confesso con un taxi, alla Puerta del Sol, davvero ombelico della città.
La "nostra" pasticceria è ancora chiusa. Dopo un gelato in quella del giorno precedente, ci avviamo lungo la strada che conduce all'hammam intravisto la mattina e causa del nostro improvviso acquisto di costumi da bagno.
E' ancora presto e ci vuol poco a cedere alla tentazione di assaggiare tè e pasticceria magrebina nel locale posto di fianco ai bagni arabi.
Mancano tre quarti d'ora all'appuntamento con il relax; li passiamo all'interno di una chiesa, in totale silenzio, ciascuno perso nelle sue considerazioni, a fare il punto della situazione momentanea e di quella più generale.
La vetrata colorata si riflette sul marmo bianco creando un dolce arcobaleno.
Finalmente entriamo nelle vasche che procedono da caldo a tiepido e poi freddissimo. 
Restiamo "in ammollo" per oltre un'ora, girando tra una vasca e l'altra, soffermandoci sulle bocchette dell'idromassaggio o sotto le fontanelle che sciolgono di acqua capelli e pensieri.
Nel bagno turco non resisto a lungo, non tanto per la temperatura quanto per l'imbarazzo di trovarmi da sola in mezzo al fumo con quattro uomini sconosciuti. Ma il vero hammam non è separato? 
Distesa sulla pietra calda, mi godo ogni movimento del massaggio finale con il tradizionale sapone esfoliante.
Grazie al cielo il massaggiatore parla francese! Senza potersi guardare negli occhi, anche l'empatia ha i suoi limiti.


La stanchezza è volata tra acqua, fumo e sapone, come sono volati questi giorni spensierati.
Ora vado a raggiungere i piccoli mostri che non vedo l'ora di riabbracciare forte.
Nostro più grande motivo di felicità.

giovedì 16 giugno 2011

PER FORTUNA DOPO UN PO' TORNO NORMALE ...

Caro blog,
sono sul treno che mi riporta a Milano.
Tornerò a Lodi, volerò a Madrid, combattuta tra desiderio di libertà e leggerezza e struggente nostalgia di due cuccioli pestiferi e bellissimi: i mostri.
Chissà se loro ne avranno di me. A giudicare dalla frase: "Non ti preoccupare mamma, anche noi abbiamo diritto alle nostre vacanze con la nonnina", direi che non stanno affrontando nessuna lotta interiore.
Sento ancora i granelli di pistacchio scrocchiare sotto i denti e fondersi al dolce sapore di vaniglia e a quello più intenso di cioccolato. Pistacchio, cioccolato e vaniglia a comporre la pralina gelata comprata da mia madre nella pasticceria che preferisco per l'occasione della mia visita.
Sono in un vagone che corre veloce tra biondi campi di grano, distese d'ulivo a perdita d'occhio, rare vigne e palme lussureggianti.
Di fronte a me due anziani coniugi. Lei avvicina agli occhi schemi incompleti di cruciverba, lui sonnecchia davanti al portatile sul quale ha appena terminato l'ennesima partita di solitario.
Mi accoccolo sul sedile del treno per ritrovare il tepore del divano di mamma, il fruscio sottile ed ipnotizzante del filtro dell'acqua del piccolo acquario nel quale resta ormai un solo pesce pulitore cresciuto a dismisura.
Si attacca al vetro con la bocca a ventosa, come io mi attacco a profumi di bimbo, parole gentili, sogni e visioni per dare un senso al mio andare che a volte mi sembra soltanto un fluire tra una roccia aspra ed una pianta tenera del fiume della vita.
Sposto mentalmente lo sguardo dall'acquario alla finestra e mi accorgo che sono venuta qui a rubare scampoli d'estate e di azzurro ... quello vero.
Le pale eoliche segnano il confine tra la terra di Puglia e quella molisana.
Girano lente come giostre per piccoli o se ne stanno immobili come cristi in croce un po' sbilenchi.
Non dovrei più tornare in questi luoghi.
C'è il rischio che un giorno decida di non seguire più il fiume e gettare l'ancora a sud, nel mio sud che ancora chiamo Casa.



Un po' di sano spirito latino, sole, flamenco e romanticismo mi faranno riprendere. 
Almeno mi auguro!

martedì 14 giugno 2011

SI PARTE


Forse ...
Tutte le volte, quasi tutte ok non esageriamo, che si deve partire o c'è qualcosa di bello in programma, qualcuno si ammala.
Quella volta che dovevamo andare in montagna, finimmo ricoverati per un giorno, causa accertamenti sulle convulsioni febbrili.
Riuscimmo a rimandare la prenotazione di una settimana e la febbre, intanto scomparsa, puntualmente si ripresentò a poche ore dalla seconda partenza. Partimmo ugualmente e l'aria di montagna fu salutare.
Non dimenticherò mai quel lungo viaggio notturno in treno durante il quale, sprovvista di sacchetti e bacinelle, non riuscii ad impedire alla piccola che allora aveva poco più di due anni, di vomitare per tutta la notte dalla cuccetta superiore verso quella in basso nella quale tentava di dormire suo fratello.
Trenitalia avrà deciso di rinunciare alla manutenzione dei treni dopo aver visionato quella carrozza la mattina seguente.
In un'altra occasione, Arianna pensò bene di farsi venire forti dolori di pancia, si sospettava addirittura un'appendicite e febbre immancabile ... anche allora partii e andò meglio dalla mattina seguente.
Le vacanze di Pasqua del 2007 durarono più del previsto perché a Federico esplose la varicella incubata nei precedenti giorni di asilo.
Non siamo mai riusciti a visitare Treviso, dicono bellissima cittadina, nonostante abitassimo a pochi chilometri di distanza. Tutte le volte che si decideva di andare, niente da fare, malati!
Accadde addirittura di approfittare dell'assenza dei mostri per la tanto desiderata  visita.
Loro erano in vacanza dalla nonna, mio marito ed io partimmo per una seratina romantica.
Non appena parcheggiammo, chiamai la nonna e scoprii che Federico aveva la febbre oltre i 38!
Treviso non mi ha mai vista e mai mi vedrà!
Ieri abbiamo rimandato la partenza per Bari causa febbre alta e gola rossa. Stasera si parte in ogni caso.
E che Dio ce la mandi buona! 
Stavolta nessuno ci sposterà la prenotazione prevista per il fine settimana e credo di aver diritto anch'io a qualche attimo rubato tutto per me.

mercoledì 8 giugno 2011

DIMMI COSA MANGI


"Ciò che ottiene questo sistema di produzione intensiva è produrre grandi quantità di alimenti in un piccolo appezzamento di terra ad un prezzo molto ragionevole.
Che qualcuno mi spieghi che cosa c'è di male."

Nel video la prima parte del lungometraggio Food Inc. di Robert Kenner.
Le altre le troverete facilmente su you tube ... ammesso che abbiate ancora voglia di sapere.
Il film è del 2008, è stato candidato all'oscar nel 2010 come miglior documentario.
Svela la realtà delle industrie alimentari americane ma temo che quelle europee non differiscano di molto nei processi produttivi.
Ritengo non sarà difficile per nessuno di noi, al termine della visione, dire cosa c'è di male.
Credo anche che abbia tristemente ragione il mio insegnante di yoga quando afferma che "solo chi conoscerà i segreti per trasformare un seme in frutto e avrà un pezzetto di terra in cui metterli in pratica, sopravviverà tra qualche decennio."
Allo stesso modo non sbaglia mio fratello il quale, dopo aver visitato non so più quale azienda di prodotti a lunga conservazione, da medico mi ha consigliato di evitarne l'uso per i bambini. Lui sostiene che le sostanze chimiche alle quali vengono sottoposti gli alimenti durante il processo produttivo per aumentarne la durata, sono molto probabilmente le responsabili delle innumerevoli e sconosciute allergie alle quali spesso i bambini sono soggetti. 
Sostanze chimiche, delle quali non si conoscono tutti gli effetti, in prodotti che noi compriamo tranquillamente affidandoci ad un'etichetta che riporta la dicitura "senza conservanti, né coloranti".
Ci ho provato, ho comprato la macchina del pane e quel pane lì, buono appunto come il pane, non piace assolutamente ai bambini i quali preferiscono il sapore industriale delle fette di una nota azienda. 
Lo eliminerò a breve, ma se non sarà il pane, saranno i biscotti. E se non saranno i biscotti, che dire del latte che da sempre è considerato alimento principe per una buona crescita salvo a scoprire che è pieno di antibiotici ed ormoni non proprio salutari?
In un mondo che ci nasconde le verità per il profitto, come possiamo essere più consapevoli ed esercitare il diritto ad un'alimentazione davvero sana?
Mi direte: ci sono i produttori biologici.
In tutta onestà, io che ho lavorato nel mondo della certificazione sento di poter affermare che non sempre è tutto oro quello che luccica. Bisognerebbe davvero conoscere i processi e le persone soprattutto, prima di potersi affidare ad un bollino.
Non so rispondere alla mia domanda, aspetto suggerimenti.

lunedì 6 giugno 2011

RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI


Primo giugno: saggio di danza. Allievi dei corsi di musical, hip hop e jazz.
Ho ammirato il tuo sorriso stampato sul volto. E' così raro, dunque prezioso.
Ho invidiato la tua capacità di resistenza a tante ore di prove seguite da due ore e mezza di spettacolo.
Ti ho visto piccolo e grandissimo.
Ho pregato perché i tuoi jeans, si può dire i primi che indossi in otto anni, non cascassero all'improvviso e che il tuo impegno a tenerli su con la mano senza perdere il ritmo, nè sbagliare un passo, fosse ripagato. Così è stato, maledetto elastico!
Sei stato semplicemente grande.
Spero proprio che vorrai continuare: da quel che ho visto, la danza jazz fa per te.

Due - cinque giugno: vacanzina in Piemonte insieme a due splendide famiglie.

I LUOGHI
Tacconotti
Acqui Terme
Duomo di Acqui Terme
Loazzolo
I PROFUMI
Gelsomino
Lavanda
Ginestra
LE SUGGESTIONI
Salita per il Duomo di Acqui Terme
Cascina Blengio - Vista "dal gelsomino"
Cascina Blengio - Decori di piante grasse
Cascina Blengio - Lavanda, lavanda e ancora lavanda
... ma anche viole
Canelli - Cantina Bosca
Vino sopravvissuto all'alluvione
 IL TEMPO
... non ci ha accompagnato
IL LAVORO DELL'UOMO

Azienda agricola Forteto della Luja
Quante cose si possono fare con la lavanda!
Canelli - Tra Langhe e Monferrato: il vino


 LE AMICIZIE

Guarda che bella farfallina!
Gatto, ehi gatto!
Sebastian? Vieni Sebastian!

I SAPORI 


Mombaldone - L'Aldilà
Al di là di ogni aspettativa, ottimo cibo, cortesia impagabile
E adesso ultima settimana di scuola!