martedì 1 agosto 2023

LA MATURITA'

Passavo in bicicletta in un bosco fatato, profumato di more, ortica e finocchio selvatico.

Tracciato da un sentiero di asfalto cui la natura non si rassegnava, segnandolo di solchi possenti di radici impavide e fiere.

Ci vivevano una dozzina di conigli, con le loro code a pompon, amorevolmente realizzate con la maglieria magica da qualche fata sbarazzina.

Mi saltellavano davanti alle ruote sporche di polvere, impauriti loro, sorpresa e grata io.

Tutto era perfetto, pur nella sua imprecisione.

Poi è arrivata la tempesta.

Ha pettinato il bosco, divelto gli alberi con le radici più deboli, portato via nel vento i coniglietti.

O almeno, credo.

Ne è rimasto uno soltanto.

Così si impara da maggiorenni a immaginarsi soli, in prospettiva.

Si rifanno gli stessi errori, con la speranza che alla maggiore età – appunto - a diciotto anni da quella prima volta in cui un uomo preferì la carriera alla moglie e perfino ai figli, non ci si ritrovi coinvolti in un dejà vu. 

Facili soluzioni a problemi complessi, come una madre anziana, due figli adolescenti, il tuo dolore mai sopito, i tuoi fallimenti pesanti.

Rifaccio la strada, incespicando tra i solchi di possenti radici impavide e fiere.

La musica è profetica.

Passa da “A un passo dal possibile, a un passo da te” che fu di così dolce tepore in quel periodo terribile di smarrimento in terra straniera a “Impareremo a respirare, nuove distanze ci riavvicineranno” – speriamo a noi stessi, perduti e sperduti – per arrivare all’allegria trasbordante e malinconica di Juanita guantanamera.

Su chi puoi contare unico coniglietto resistente alle tempeste?


https://youtu.be/b3oxFc_CnVw