sabato 26 febbraio 2011

ARRIVEDERCI PROF


Quello che mi è rimasto impresso di lui è soprattutto il sorriso.
Lo accompagnava sempre, anche quando riempiva la lavagna di complicati sistemi di equazioni differenziali atti a spiegare in forma matematica il funzionamento di un motore elettrico.
Uno dei pochissimi docenti universitari che ricordo con piacere, e non perchè fossimo cugini per parte di padre.
Era uno che ci metteva l'anima nel suo lavoro, sempre disponibile per gli studenti, chiaro e preciso nelle spiegazioni, ordinato alla lavagna, senza velleità di barone inavvicinabile e incomprensibile. 
Ti bastava studiare i suoi appunti, approfondire con qualche testo e non era difficile superare un esame fondamentale come macchine elettriche.
Il primo professore che ha insistito per creare un laboratorio di azionamenti elettrici, con computer disponibili ai ragazzi, e più in là, per quello che ho saputo diversi anni dopo la laurea, un vero laboratorio pratico con macchine di ogni tipo.
Così le equazioni incomprensibili diventavano un movimento reale, i numeri una forza concreta, le correnti un fatto tangibile e non un immaginario moto di elettroni.
E' stato relatore di tesi di mio marito che non voleva credere alla notizia.
E' stato l'unico cugino da parte di padre, ne ho cinque, ad essere invitato al mio matrimonio.
Stamattina mi ha chiamato mia mamma e mi ha detto: "Scopro che Gino è morto, oggi alle tre e mezza ci saranno i funerali, dicono che stava male, non so, quelli non ci fanno mai sapere niente."
Il "quelli" era riferito a tutti i componenti della famiglia di mio padre, persone talmente riservate da non dare mai notizie, nè gioiose, nè tristi, se non quando i fatti sono già accaduti. Roba da restarci ogni volta male per non aver potuto partecipare.
Non sarei potuta venire ugualmente prof all'ultima tua lezione, sono qui che ti penso e spero tu sappia che resterai sempre un grande nel mio cuore.

9 commenti:

  1. insegnare non è un mestiere è una vocazione ma non tutti i proff. lo fanno per vocazione purtroppo. La maggior parte lo fa per mestiere e sono quelli che non ci lasciano nulla al di là di quel poco che riescono ad insegnare attraverso i libri. Ho avuto un paio di professori degni di questo nome e quel poco o tanto che so lo devo soltanto a loro. :*

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  2. ah , è un pò che volevo dirtelo...: ho sempre pensato che gli ingegneri fossero dei robots senza cuore. Conoscendoti mi sono ricreduta. E ho visto medici non avere nessun cuore e professori stupidi ecc... ecc...TU MI HAI STUPITA! :**

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  3. Trovo incomprensibile non avvisare i parenti quando accadono dei lutti... io penso che a lui avrebbe fatto piacere che voi ci foste... un abbraccio , M.

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  4. SCHEGGIE
    ho partecipato ad una conferenza sull'educazione qualche sera fa e veniva fuori che maestro deriva dalla parola latina magnus, grande. Quindi insegnare in effetti non è da tutti, soprattutto se non ci si vuole limitare a trasmettere delle nozioni ma si vuole far sorgere nell'allievo la curiosità e la passione. Sugli ingegneri ci sono diverse barzellette e contengono una fonte di verità :) però la realtà a volte supera la fantasia, quindi contenta di averti stupita :)**

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  5. MARION
    Ah sapessi ...mio padre non è andato al funerale per non incontrare mia cugina (la sorella del prof) che si crede la contessa di non so che e con la scusa della riservatezza ci ha sempre snobbati. Ti pare che si abbia paura di prendere parte ad un funerale per non litigare con qualcuno? :(
    Comunque mia mamma che è andata, ha riferito che c'erano in totale nove parenti, lei compresa :((( ma la chiesa, una delle chiese più grandi di Bari, era gremita di gente. Tutti i posti occupati e gente sul sagrato, tutti studenti, professori, bidelli, assistenti, l'intera facoltà di ingegneria di Bari. E mi ha detto che i necrologi sulla Gazzetta del Mezzogiorno erano quasi interamente dedicati a lui oggi. Ne ha concluso che doveva essere una persona un po' diversa dagli altri della sua famiglia, e io che è così. Grazie :*

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  6. Ha lasciato una grande e importante eredità a molte persone il tuo professore... non è da tutti.

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  7. ultimamente mi è capitato di leggere anche altri post del genere e la mia sensazione è stata quella di provare un po' di invidia per chi può dire di aver avuto un professore che ha lasciato il segno e per cui piangere in un'occasione così. purtroppo non credo di poter dire altrettanto... nessuno dei miei insegnanti ha lasciato il segno né quelli del liceo, né quelli del conservatorio.. per cui, ritirniti davvero fortunata per averlo conosciuto. sono dispiaciuta per lui e per il vuoto che lascia in te e in tutti i suoi discepoli. :*

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  8. LYRIC
    Si fortunata, un po' meno lui che aveva solo 65 anni. Grazie :***

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