Se non ora quando? Mai forse oppure ogni giorno in modo diverso.
Sarà la mia naturale ed ereditaria sfiducia nelle manifestazioni di massa, ma non ho partecipato e non l'avrei fatto anche se avessi potuto.
Non perchè non condivida la causa, tutt'altro.
Soltanto non apprezzo il metodo.
Non mi convincono le esaltazioni momentanee e l'emotività di gruppo.
Oltre a questo, mi preoccupa di più l'approvazione nell'ultimo anno di non più di dieci provvedimenti legislativi e la durata media di un'ora del consiglio dei ministri, con punte record di cinque minuti, della difesa dell'orgoglio femminile.
Il punto è, in questa vicenda che sta tormentando il nostro paese e forse qualche coscienza, non esistono donne sfruttate, offese.
Qui parliamo di laureate a pieni voti che hanno capito che il loro pezzo di carta non le avrebbe portate tanto "in alto" quanto il loro tacco dodici.
Parliamo di ragazzine a cui piace giocare facile.
Parliamo di mamme, e quante ne ho conosciute, disposte a qualsiasi cosa per trasformare la loro figlia in una starlette fin dall'età dell'asilo.
E prendersi così un'incomprensibile rivincita nei confronti della vita.
La situazione femminile in Italia è forse tra le peggiori di quelle dei paesi del mondo occidentale.
Che se dovessimo guardare al resto del mondo ... ma questo è un altro discorso.
Ma non sarà una festa in piazza a cambiare qualcosa.
Quando la smetteremo di vestirci a cinquant'anni come le nostre figlie adolescenti.
Quando finiremo di comprare alla nostra bambina le lelly kelly con le paillettes perchè ce le hanno tutte le amichette.
Quando capiremo che la strada per la parità dei diritti non passa per l'assimilazione dei peggiori difetti del peggiore maschio, come la volgarità, la corsa al successo a qualunque costo, il pensarsi invincibili.
Quando avremo il coraggio di dire a noi stesse o all'amica del cuore che non c'è giustificazione nell'amare l'uomo di un'altra.
Quando non ci interesseranno più la chirurgia estetica, i programmi di Maria de Filippi, la festa della donna per far baldoria con le amiche, la borsa firmata e il gossip dal parrucchiere.
Quando cresceremo figli maschi capaci di comprendere che aiutare le proprie compagne in famiglia non è disdicevole, nè causa di impotenza.
Quando ci consorzieremo in cooperative piuttosto che accettare di lavorare a nero come parrucchiere ed estetiste, baby sitter e donne di servizio.
Quando parleremo chiaro al nostro capo che non ci valorizza quanto meritiamo, anche a costo di essere messe da parte per sempre.
Quando la smetteremo di comunicare con il pianto e sapremo controllarci di più.
Quando useremo la testa e la nutriremo, ci prenderemo cura del corpo senza farlo diventare la nostra ossessione.
Quando avremo la libertà di camminare per strada senza paura, quando potremo chiedere il part time senza rischiare il licenziamento, quando anche gli uomini lo chiederanno e sarà una cosa normale.
Solo allora sarà cambiato qualcosa, attraverso il nostro comportamento quotidiano.
tutto molto condivisibile. ma non disprezzare troppo la piazza: è un buon modo per contarsi, per non sentirsi soli, per trovare la forza e il coraggio di andare avanti e per coinvolgere un po' di indecisi
RispondiEliminacondivido tutto chiaramente e ben venga l'autocritica e la critica a queste donne (son state criticate da tutte le manifestanti) però una cosa: basta metterci sempre in discussione! ci son tante donne che queste cose già cercano di farle ogni giorno ed è per questo che io mi sento OFFESA dal modo in cui il potere considera le donne! qui la questione è che il potere considera le donne in funzione della loro bellezza e in cambio offre posti pubblici! questa è corruzione! e mi offende, tutto qui. Per il resto il porco è stato rinviato a giudizio con rito immediato!!!! :)))) M.
RispondiEliminacredo che quello che tu dici sia giusto, perchè non esiste collaborazione e sorellanza tra donne,, però credo anche che occorra dire un No forte che dia coraggio a tutte anche a chi per tanti motivi non lo ha e che faccia dire forte la nostra posizione che non è un 'accettazione supina di una situazione pesante e umiliante per l'essere donna. Non disdegnerei la piazza proprio per la sua possibilità di farsi ascoltare da tanti e da tante. Proverei a fare una collazione tra quello che dici tu e quello che dice la piazza perchè sono due cose che possono andare bene insieme, non vedo una scissione che non sia colmabile, anzi ritengo che l'una e l'altra possano e debbano andare insieme. Se anche tra donne ci si indurisce nelle posizioni non va , a mio parere. ciao!
RispondiEliminaLa vicenda della mobilitazione femminile di domenica scorsa, nata dalla acquisita certezza di vari fatti già anticipati da Veronica Lario circa 2 anni fa (si era alla vigilia delle Europee quando parlò di "Ciarpame senza pudore") e che hanno riguardato il modo di far carriera politica all'interno del PdL di alcune giovani donne, resta prevalentemente un fatto politico, con degli obiettivi politici ben precisi, primo tra tutti l'eliminazione dalla scena politica dell'attuale capo del Governo. E la piazza domenica scorsa, e credo di aver capito anche l'8 marzo p.v. è servita e servirà essenzilamente a questo. Tu allarghi di molto il discorso con questo post e quindi ritieni, legittimamente, che per modificare realmente la vita delle donne non basti cambiare Governo. Credo che sia vero.
RispondiEliminaCondivido tutto tranne una cosina:...alla mia età mi piace rovistare tra gli abiti di mia figlia e indossarli, quando mi entrano...
RispondiEliminaOvviamente mia figlia fa la stessa con i miei abiti; è il prezzo che devo pagare :)
ERIC
RispondiEliminaNon disprezzo la piazza, ha esattamente lo scopo che tu dici. Il problema è che quando ci si ritrova soli, non tutti hanno la forza di portare avanti le idee che hanno condiviso in un momento di euforia collettiva. E' questo che non mi piace o meglio, è per questo che trovo la piazza poco efficace.
MARION
RispondiEliminaSenza autocritica non si migliora. Per quanto riguarda lo scambio di favori, trattasi di corruzione da entrambe le parti. C'è una domanda ed un'offerta e non soltanto agli alti livelli dei parlamentari, ma più in generale nel mondo del lavoro. Non sempre vengono premiate le qualità reali delle persone, e non parlo solo delle donne; più spesso si tratta come ho già detto di scambi di favori. E' questo modo di pensare che bisogna combattere, cominciando nel proprio piccolo a non cedere ai compromessi.
Ho letto la notizia del rinvio a giudizio e della manifestazione del 13 su un paio di articoli del quotidiano "Le Monde" e sarà che non trattavano gli affari di casa loro, ma riportavano i fatti così come sono. Ho apprezzato :) sia gli articoli che i fatti. Restano i problemi da risolvere :((
MP
RispondiEliminaCome ho già detto ad Eric e anche sul blog di Marion, non disprezzo la piazza, solo ritengo questo metodo efficace nel brevissimo termine. E' come quando da studenti scioperavamo contro la guerra. E' mai finita una guerra per qualche manifestazione studentesca? Direi di no. Certo in quel momento si rafforzavano i nostri ideali. Ma poi chissà quanti tra quelli di allora non si saranno convinti che possa esistere anche una guerra giusta ... Abbiamo lo stesso fine e mezzi diversi, tutto qui.
SBLOGGED
RispondiEliminaSe lo scopo era puramente politico e l'obiettivo unico, ovvero far cadere l'attuale Governo, comprendo meglio la manifestazione e posso arrivare a pensare che, essendo un obiettivo di brevissimo termine, la piazza contribuirà a dare lo scossone finale ad una situazione che si protrae in effetti da un paio di anni. Però lo spot lasciava intendere che gli argomenti di discussione fossero più ampi e riguardassero l'intera situazione femminile nel nostro paese. Situazione che non cambierà a breve, come giustamente affermi.
SCHEGGIE
RispondiEliminaMa tu non hai ancora cinquant'anni :)
Gli spot sono solo spot.
RispondiEliminaUn saluto! ^_^
RispondiEliminacredo sia fondamentale lottare nel proprio piccolo, piccolissimo. cerco di farlo, ogni giorno. E ho partecipato alla manifestazione, anche. Per far sentire la mia piccola, piccolissima voce. Certamente non l'ha sentita nessuno, la mia (forse quello che mi era davanti, l'ho visto vacillare:)), ma la nostra, sì. Che sia ascoltata, è un'altra storia. Magari si farà una legge in cui si impedirà alle donne di sinistra di protestare contro Berlusconi :)
RispondiEliminaa proposito di figli maschi, il mio si lamenta, dice son l'unica madre che rompe le balle con la parità dei doveri...in casa :))))
ti abbraccio tesoro! vado a prendermi cura del mio corpo... la seconda tappa in cyclette :)
SBLOGGED
RispondiEliminaMi sono ricordata perchè non apprezzo la tv.
BOB
RispondiEliminaUelà! A quando il prossimo gioco?
ARIA
RispondiEliminaCome diceva MP, non è che le due cose siano incompatibili. E' che credo sia più difficile lavorare giorno per giorno che farsi trascinare dalle folle urlanti. Poi ti dirò, non ho apprezzato neanche un pochino che tante mamme ci abbiano portato i figli alla manifestazione e non gli adolescenti ma proprio i bambini. Capisco il messaggio che volevano dare, ma non mi piace lo stesso questo "uso" dei minori.
Ecco, lo sapevo che c'era qualcosa che non andava: è la parità di doveri che dobbiamo rincorrere!!! Grazie :))) *
Concordo in pieno su tutto, compresi i punti e le virgole!!! Ciao Sogno :-))) (kappa_a)
RispondiEliminaKAPPA
RispondiEliminaE i punti sono tanti in effetti :) grazie, ciao
sante parole.
RispondiEliminae ieri sera, l'ennesima bellezza da discoteca affermava di essere consapevole che, accettando il prossimo invito ad Arcore, avrebbe potuto andare incontro ad un bunga bunga.... e non solo... alla domanda "cos'ha detto la mamma qundo ha saputo che sei stata ospite del premier", la risposta è stata... " che ho perso un'occasione"....
senza parole....
LYRIC
RispondiEliminaEcco appunto, e difendiamo l'orgoglio femminile :( ho saputo di alcune femministe che si sono rifiutate di partecipare alla manifestazione perchè non difendeva TUTTE le donne. Senza parole.