martedì 21 giugno 2011

MADRID


Mumble, mumble ...
Lo so, non è bello cominciare in maniera così meditativa il resoconto di una vacanza.
La prima impressione che ne ho riportato tuttavia, è che viaggiare nel terzo millennio comincia ad avere il sapore di minestra riscaldata. Almeno in Occidente.
Sarà che il mondo lo vediamo tutti i giorni: basta un portatile!
Sarà ancora di più colpa (o merito?) della globalizzazione che ci ha unito e rimescolato in un'unica zuppa informe dove diventa sempre più difficile distinguere i singoli ingredienti.
Così Madrid è come Praga, Milano come Parigi.
Stesse facce, stessi marchi del consumismo, stesse mode ...
Domenica abbiamo avuto bisogno di un costume da bagno e l'abbiamo acquistato da Calzedonia. Non senza qualche difficoltà visto che dall'analogo negozio di Lodi avevo già preso ciò che mi serviva per il mare e una terza scelta, tra cose già note e provate, è stata complicata.
Sempre domenica ci siamo concessi il rito delle tapas in un piccolo bar situato in una zona lontana dalle più classiche Gran Via e Puerta del Sol.
E cosa arriva tra gli stuzzichini famosi ormai in tutto il mondo? Una gustosissima e quanto mai fresca burrata!
Peccato non aver scommesso davvero con mio marito sulla sua origine; il gestore del bar ha confermato che non si trattava certo di prodotto tipico spagnolo ma di una "novità" importata dall'Italia meridionale.
Un po' tutta la cucina, d'altronde, richiama moltissimo piatti a me molto noti: fave, peperoni, baccalà, pomodoro la fanno da padrona secondo metodi di cottura praticamente uguali a quelli dell'Italia del Sud.
Non saremo stati dominati da spagnoli e francesi per nulla!

Madrid - Puerta del Sol
Di Madrid ci è piaciuto più di tutto il clima, non soltanto quello meteorologico.
Il caldo era piacevolissimo, secco e smorzato appena da una leggera brezza per niente fastidiosa.
Ma soprattutto il calore e l'accoglienza dei madrileni hanno contrastato con il gelido e distaccato sorriso e con le risicate informazioni ottenute lo scorso anno a Praga.
Gli spagnoli, come gli italiani, non parlano inglese. Ma a gesti ci si capiva benissimo.
Una vecchietta ha notato il mio sguardo che si levava verso l'alto da sotto la larga tesa del cappello di lino che, insieme agli occhialoni bianchi, facevano di me una quasi perfetta turista americana e ha subito intuito che cercavo di leggere il nome della strada.
Ci ha sorriso e dato tutte le informazioni di cui avevamo bisogno e che abbiamo compreso più per empatia che per conoscenza della lingua.
Non dimenticherò neanche il tassista che ci ha accompagnati in albergo dall'aeroporto. Soprattutto non dimenticherò la sua macchina scassata, che sussultava ad ogni semaforo, e le foto infilate sul parabrezza dei suoi tre piccoli nietos, di cui abbiamo presto scoperto l'età, seis y cuatro anos, dieciseis meses.

Madrid - Gran Via
Il buio della sera ha faticato sempre a sostituirsi all'accecante luce diurna.
Intorno alle 23 però era finalmente scuro e l'acqua delle fontane scintillava ai riflessi dei lampioni, le insegne lampeggiavano, i taxi numerosissimi sfrecciavano disegnando scie luminose sui grandi viali stracolmi di gente, giovane e non. 
Tutta composta e tranquilla. Che si trattasse di punk-a-bestia, turisti, ragazzine locali o del resto della popolosa fauna umana che riempie le strade di Madrid, non si notavano eccessi di protagonismo ma una leggera, svagata, sana allegria e voglia di vivere. 

Madrid - Parco del Buen Retiro
Sabato mattina abbiamo usufruito di una visita guidata gratuita offerta dall'albergo.
Una guida messicana ci ha lasciati nelle mani di una seconda guida inglese e insieme a brasiliani, tedeschi, una torinese e una rumena che vivono a Parigi ed un nullafacente giramondo degli Emirati Arabi, abbiamo visitato il lato est della città: Puerta del Sol, chiesa di San Jeronimo, parco del Buen Retiro, fontane di Nettuno e di Cibele.
Nel pomeriggio, abbandonati la guida ed il gruppo, siamo entrati a Palazzo Reale e, come sempre più spesso ci capita, ci siamo domandati ma a che saranno serviti mai tante stanze e tanti arredi? E ancora: ma che gusto dell'orrido avevano questi nobili?
La pasticceria segnalata dal nostro libro era chiusa, così ci siamo rifugiati in un locale antico  alla Puerta del Sol; più che essere decadente sembrava proprio cadere a pezzi, bicchieri e camerieri compresi.

Madrid - Vista della città dal cortile di Palazzo Reale
Stupisce, ma non troppo, la  sensazione di povertà che si respira anche in una delle maggiori capitali europee.
Abiti e scarpe di bassa qualità, vetrine imbrattate da scritte di ogni genere, prostitute e artisti di strada, barboni, precari che invitano ad entrare nei locali, una grande manifestazione di piazza contro "los politicos corruptos, l'euro truffa e  la mancanza di democrazia".
"Perchè non lo fotografi? E' bravissimo con quel piede sollevato tutto il giorno a far finta di essere un Cristo d'argento."
"Perchè mi fa impressione. E poi perchè è disumano. Nessuno dovrebbe essere costretto a far questo per vivere."
La crisi economica ci plasma e ci abbrutisce.
Madrid - Oltre la porta di Santiago cominciano a raccogliersi centinaia di manifestanti
Ma nessuna crisi può fermare il ritmo incalzante del flamenco. Sabor de Espana, finalmente!
Unico e inimitabile.
Sul piccolo palco del caratteristico ristorante risuonano intense le voci dei cantanti, senza bisogno di microfono.
Le chitarre incalzano con il loro ritmo veloce e piedi e mani si muovono frenetici.
L'anziana ballerina non ha nulla da invidiare alle tre più giovani. Il suo corpo afflosciato rivela i suoi anni, ma il manton di cui sembra schiava le si agita intorno vorticosamente, dimostrando che l'anima non ha età e la passione è ciò che ci fa vivere degnamente.
Amor, sangre e muerte, tre parole, un concetto che da meridionale comprendo bene.
Bravi, bravissimi, superlativi!
Madrid - Corral de la Moreria - Adrian Sanchez e altre stelle del flamenco
Domenica mattina ci ficchiamo in un mercatino che sembra non finire mai, sul lato ovest della città, alla ricerca inutile di pezzi di artigianato locale. C'è soltanto la solita paccottiglia cinese per turisti già vista nei negozi del centro. 
Che peccato! Che nessuno voglia più fare l'artigiano intendo ... cosa che ovviamente fa salire di molto i prezzi di quel poco che ancora resta di handmade. 
Uno splendido scialle ricamato a pappagalli e fiori dos mil seiscientos euro, ventagli intagliati nella madreperla dai mille euro in su. Pochissimi e intoccabili.
Usciti dal mercatino ci ritroviamo in mezzo ai cartelli dei manifestanti. 
Italia o Spagna, che cambia? Stessi problemi  ... pensionati, precariato, corruzione. Ma come si fa ora a tornare alle pesetas o alle lire? Perchè chi doveva controllare il giusto cambio non l'ha fatto a tempo debito?

Madrid - Plaza Mayor
Il pomeriggio è dedicato al Prado ed ai suoi capolavori. Guardati un po' di fretta in verità, le gambe non reggono più le decine di chilometri macinati.
Splendide, com'è ovvio, le Madonne di Raffaello, delicato il pizzo color acqua del cuscino della Maya desnuda , imponenti e voluttuose le tre Grazie di Rubens, di un incredibile realismo, ancora più sconvolgente se si considera l'epoca, le due tavole dello sconosciuto (almeno per me) Robert Campin, inquietante per la capacità di suscitare immedesimazione nel momento la Preparazione alla crocifissione di Ribera.
Troppo stanchi per girovagare anche tra i capolavori raccolti nel Reina Sofia o tra le sale della collezione Thyssen - Bornemisza, torniamo, lo confesso con un taxi, alla Puerta del Sol, davvero ombelico della città.
La "nostra" pasticceria è ancora chiusa. Dopo un gelato in quella del giorno precedente, ci avviamo lungo la strada che conduce all'hammam intravisto la mattina e causa del nostro improvviso acquisto di costumi da bagno.
E' ancora presto e ci vuol poco a cedere alla tentazione di assaggiare tè e pasticceria magrebina nel locale posto di fianco ai bagni arabi.
Mancano tre quarti d'ora all'appuntamento con il relax; li passiamo all'interno di una chiesa, in totale silenzio, ciascuno perso nelle sue considerazioni, a fare il punto della situazione momentanea e di quella più generale.
La vetrata colorata si riflette sul marmo bianco creando un dolce arcobaleno.
Finalmente entriamo nelle vasche che procedono da caldo a tiepido e poi freddissimo. 
Restiamo "in ammollo" per oltre un'ora, girando tra una vasca e l'altra, soffermandoci sulle bocchette dell'idromassaggio o sotto le fontanelle che sciolgono di acqua capelli e pensieri.
Nel bagno turco non resisto a lungo, non tanto per la temperatura quanto per l'imbarazzo di trovarmi da sola in mezzo al fumo con quattro uomini sconosciuti. Ma il vero hammam non è separato? 
Distesa sulla pietra calda, mi godo ogni movimento del massaggio finale con il tradizionale sapone esfoliante.
Grazie al cielo il massaggiatore parla francese! Senza potersi guardare negli occhi, anche l'empatia ha i suoi limiti.


La stanchezza è volata tra acqua, fumo e sapone, come sono volati questi giorni spensierati.
Ora vado a raggiungere i piccoli mostri che non vedo l'ora di riabbracciare forte.
Nostro più grande motivo di felicità.

10 commenti:

  1. ma che è successo? cambiato?....io già avevo difficoltà prima....certo che una città come madrid meriterebbe un pò di tempo in più...ma meglio prendere quello che si riesce a prendere, soprattutto con i bimbi piccoli. ciao! mp

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  2. MPT
    Non ti piace? Avevo visto che blogger dà la possibilità di aprire una pagina separata dei commenti. Mi sembrava di più facile lettura avendoli tutti insieme. Per commentare credo non cambi la procedura, solo che lo spazio di commento e l'identità sono a destra anzichè in basso :)
    Accontentiamoci!!! E' andata bene :) ciao!

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  3. E' vero, oramami siamo piuttosto omologati e trovare qualche oggettino da portare a casa perchè "unico e tipico del luogo" è impresa ardua...In compenso viaggiare è sempre cosa affascinante e leggo che te la sei goduta...Bentornata, dunque e, ohi (che starebbe per una specie di "ciao", almeno stando alle informazioni erasmussiane di una delle dobermann....;)))
    Carpedine

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  4. Ehiiii, ma qui mi cancellano i commenti...(ed il mio era lungo, bello ed intenso!!!) ....Singh!
    Carpedine

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  5. Gulp! Non l'avevano cancellato...
    (che figura di....Masi!)
    CD

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  6. CARPE
    Ola! Ma magari anche ohi, sono stata troppo poco tempo per capire appieno la lingua :) Viaggiare è il più bel regalo che ci si possa fare e quello che preferisco ricevere! Grazie e complimenti alla dobermann :)))
    PS ho cambiato il modulo dei commenti ma vedo che sta creando qualche problema ...

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  7. beh, sto viaggio è stato bello davvero!
    un po' breve forse...
    in ogni caso ci voleva, eh? :))

    ora fatti un po' di mare!
    smack :**

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  8. complimenti per il viaggio! mi sembra strano che dovessi comunicare a gesti e per empatia: parlando piano ci si capisce benissimo e molti spagnoli parlano italiano, specie in questi luoghi turistici

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  9. ROSY
    Se passa la tosse a mio figlio forse potrò andare a mare :) baci!

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  10. MASSIMO
    Forse a Barcellona. A Madrid ci abbiamo provato più volte a parlare in italiano ma non ci capivano! Ciao

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