giovedì 16 febbraio 2012

FUTURO



Mercredi, jour des enfants, la fille de Licia Ronzulli a de nouveau accompagné sa maman dans l'hémicycle du Parlement Européen. (foto tratta da Le Figaro)

Io ricordo ancora quando il mio responsabile si arrabbiò tantissimo all'annuncio della mia prima gravidanza e si premurò di ricordarmi che ero assunta ancora con un contratto di formazione e lavoro.
Nessuna possibilità per le donne senza strutture adeguate.
Quando?

9 commenti:

  1. I parlamentari sono specie protetta: non fa testo. Il tuo "responsabile" (era meglio "capo" come si diceva una volta) lo capisco, a meno che non fosse un'azienda con tanti di quei dipendenti da potersi permettere una rotazione indolore. Le leggi dicono che chi le promulga se ne sbatte. Se tutti aspettano che i figli li facciano gli altri, non si va da nessuna parte, ma più piccola è l'azienda, più pesante è l'onere complessivo che si accolla. Lo stato le impone obblighi senza contropartita. In pratica, tra due aziende concorrenti, una con una dipendente in maternità e una invece no, l'onere conseguente spetta in toto alla prima, mentre se guardiamo al vantaggio "nazionale" delle nuove nascite dovrebbe spettare anche alla seconda e a tutte. Dal mio punto di vista, tra l'altro (perché per un'azienda con più di una ventina di persone il problema è già più organizzativo che economico), maternità, tredicesime, ferie e permessi, malattia, non dovrebbero esistere nello stipendio: quello che prendi in un anno diviso per ore o giorni nominali, moltiplicato ore o giorni che hai lavorato. Il resto tramite assicurazioni stipulate dal diretto interessato.

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    1. Carla non so che ne pensi tu, ma io non sono d'accordo. Per il semplice fatto che in questa ipotesi nascere donna, che già è abbastanza penalizzante per molti versi, sarebbe una ulteriore sfiga, visto che le donne avrebbero polizze assicurative altissime , avendo la ventura che normalmente fanno i figli... M

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    2. Il fatto è che devi fare i conti con dati reali. Se è per questo discrimini anche altre "categorie" quantunque non individuabili. Il primo dato reale è che, appunto, i datori di lavoro che devono farsi carico di un costo che gli capita secondo la cabala, cercano di liberarsene. Allora dovrebbe essere come prima cosa a carico di tutti. E su questo l'ultima uscita della Fornero può portare a sviluppi interessanti. Il secondo passo, quello delle assicurazioni (che la butto là: bisogna vedere come si comportano, se com'è tipisch italienisch fanno cartello, e se sia possibile impedirglielo e come), comprende tutti i settori. Finché hai ferie, tredicesima, tfr, pensione e via discorrendo in mano altrui, hanno il potere di tagliartelo facendo finta che così non sia. Di fatto, se tu guadagni 1000 lordi al mese, poniamo dei numeri a spanne, il tuo guadagno vero mensile compreso tutto è 1500, sempre lordi, dei quali un terzo va accantonato in pensione, malattia, eccetera: mica te li pagano "gratis". Solo che poi, quando il tfr diventa obbligatoriamente trasferito in un fondo pensione o qualcosa di simile, quando la malattia te la pagano solo se sei malato per più di una settimana, poi ti possono fottere tredicesima e via andando, e tu "figuri" di prendere sempre i tuoi 1000 al mese, ma in realtà di tocca arrangiarti. Cioè tutti quei soldi che, in realtà, vengono comunque dalle tue tasche, con la sola differenza che li lasci gestire a "loro", ne diventi il gestore. Se prendi 1500 e ti arrangi, quando vogliono metterti le mani in tasca son dolori per loro molto più che quando "senza che se ne accorga nessuno" ti fottono soldi dagli "extra" che sembrano da "loro" elargiti. È più facile che il fisco, a quel punto, vada a colpire in settori come l'IRPEF che, volenti o nolenti, se proprio devono inderogabilmente prelevare qualcosa, lo fanno in modo più equo (se non altro, anche se lavorano sulle aliquote, non colpiscono solo i dipendenti, ma anche i professionisti, commercianti eccetera che stiano nelle stesse aliquote). È vero che così penalizzi le donne, è ovvio. Ma forse che altrimenti penalizzate non lo sono? Peraltro, se mettere al mondo figli è una questione famigliare, a un'assicurazione può contribuire anche un marito che nella propria famiglia ci creda, mentre le discriminazioni che ci sono altrimenti sono tutte interamente a carico delle donne. Solo i dipendenti pubblici sono esenti da questa problematica, perché sono gli unici che non hanno a che fare con un datore di lavoro che deve far quadrare i conti (anche gestionalmente, e non solo economicamente) o vuole mettere in tasca il maggior introito possibile senza "spese passive". Ovviamente la questione dei dipendenti pubblici non riguarda direttamente quella delle assicurazioni: quella è più generale e riguarda un capitale che tu produci ma viene gestito da altri con il modus di benefattori che, però, in tempi di magra possono anche ridurre le elargizioni erogate in "beneficenza". Vedremo cosa s'inventa la Fornero: è già un bel discorso che la questione venga sollevata con intenzioni serie. Sperando che non rimangano solo intenzioni.

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  2. Io più che altro sarei curiosa di sapere come funziona negli altri paesi civili dove anche i padri usufruiscono dell'allattamento e del congedo parentale senza essere additati e dove molte aziende hanno i nidi. Come fanno loro?

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  3. La nostra Regione (intesa come ente regione) ha un bellissimo nido proprio sotto il palazzo regionale.. se tutti si investisse in questo, o se ci fossero più nidi a prezzi decenti, le donne non si dovrebbero licenziare quando fanno un figlio e si ridurrebbe il periodo di maternità; il discorso di Franco non riesco proprio a immaginarlo giusto, perchè scarica il "peso" della procreazione sulla donna (o se si è fortunati sulla famiglia) , quindi ci sono e saranno sempre famiglie che si possono permettere di più e famiglie che si possono permettere di meno, mentre secondo me questo "peso" deve restare in carico a tutti (intesi come società, perchè i figli sono il futuro di tutti, non solo il mio). Ma magari sbaglio , sono aperta ad altre soluzioni...

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  4. A partire da oggi (o ieri) il tuo post sull'arrivo della primavera potrebbe essere attuale. A meno di rigurgiti (ma di freddissimo non c'è da aspettarsene più), siamo di botto in "aprile".

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    1. e tornerà il freddo ...
      Che bello questo tepore!

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  5. Spero non troppo tardi per le nostre cucciole! E comunque questo e' uni dei motivi per i quali vorrei tanto espatriare...

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