Post lungo e noioso sulle mie disavventure con i medici.
Se non avete voglia di deprimervi e non volete minare le vostre poche certezze sul dottore, lasciate perdere questa lettura.
Il 12 luglio, dopo sei giorni di febbre ininterrotta a 39, che scendeva solo sotto effetto di antipiretico, finalmente sono riuscita a convincere la mia famiglia (madre, fratello cardiochirurgo, compagna del fratello specializzanda in cardiochirurgia e marito) che dovevano ascoltarmi e approfondire la questione! O piuttosto ricoverarmi in neuropsichiatria perchè stavo rischiando la salute mentale oltre che quella fisica!
Non sono medico ma mamma. La mia idea è che se al terzo giorno la febbre rimane costante a quel valore, nonostante il dottorino della guardia medica ti abbia prescritto un antibiotico, se hai avuto per ventiquattro ore un dolore acuto alla base del polmone destro ed un formicolio persistente ad entrambe le mani, non sei semplicemente raffreddata!
Parentesi: circa il formicolio alle mani, che peraltro continua a tormentarmi a tratti alla mano sinistra, ho avuto finora ben quattro spiegazioni differenti (ansia, cervicale, disidratazione da febbre, effetto del virus/batterio anche sul sistema nervoso) ... chiusa parentesi.
Io mi sono convinta al quarto giorno di febbre di avere una polmonite. Mi sono autoprescritta un aerosol a base di cortisone in aggiunta all'antibiotico e poi l'ho sospeso quando si sono finalmente rassegnati a farmi fare una radiografia.
L'esito della prima radiografia non rileva polmonite ma "accentuamento di (non mi ricordo più il termine) bronchitici".
L'analisi del sangue invece mostra che i miei globuli bianchi sono morti e sepolti e la pcr, una proteina che viene prodotta in seguito a grandi risposte del sistema immunitario, ha un valore di 83 contro un massimo standard di 3.
Mio fratello, che la sera prima aveva sostenuto insieme alla sua compagna e in accordo con il medico di guardia, di non aver sentito rumori strani all'auscultazione, afferma: "Hai una bella bronchite che ha serie intenzioni di trasformarsi in polmonite! L'avevo avuto un sospetto ieri sentendoti."
Gulp!
Mi viene prescritta, da un medico non meglio individuato, una cura a base di due antibiotici, intramuscolo e per compresse e un antinfiammatorio.
Parentesi due: le successive analisi del sangue, quindici giorni più tardi, mostreranno che la pcr è a 5, comunque fuori standard. Accanto al valore di riferimento c'è una postilla che recita pcr >3 = rischio cardiovascolare elevato. La stessa cosa pare essere valida per il mio colesterolo totale a 216. Chiedo lumi a mio fratello. Risposta: "Che c'entra, c'è scritto perchè gli esami li abbiamo fatti a cardiochirurgia ma non c'è da preoccuparsi!" ....
Perdonate, non mi è chiaro. Sono o no attualmente e temporaneamente mi auguro, un soggetto a rischio cardiovascolare elevato??? O avrò il diritto di diventarlo solo dopo che sarò ricoverata in un reparto di cardiochirurgia dove, è noto, finiscono le persone con danni ormai tragicamente evidenti da rischio cardiovascolare elevato? Chiusa parentesi.
Siamo al 19 di luglio. Ho finito il secondo e terzo antibiotico ma, seppur si noti un netto miglioramento nella febbre che rimane intorno ai 37 - 37,3, la tosse è aumentata.
Secondo prelievo di sangue. Chissà perchè la pcr non viene valutata, ma la ves è sempre alta: infezione in corso.
Dopo qualche giorno la febbre si stabilizza sui 37,1 per qualche ora nel pomeriggio, mentre non ne ho per il resto del tempo. Ancora adesso è così.
Insisto per andare a visita da uno specialista pneumologo. Chiedo anche se non c'è da sospettare una tubercolosi. Si fanno tutti due risate. Ovviamente senza spiegazioni. D'altronde i cretini è meglio lasciarli perdere no?
Insisto ancora per la visita. Mi mandano a fare una radiografia di controllo.
Ora, il succo di questa storia, so di annoiarvi, è che io sono un ingegnere, abituato a ragionare su numeri e dati concreti.
Le due immagini radiografiche sono, a mio modesto avviso, perfettamente identiche. Ci volevo fare perfino un giochino estivo, tipo "Trova le differenze".
Considerato che la seconda è stampata su una carta più lucida e con maggiore contrasto, si potrebbe perfino dire che l'ispessimento bronchiale è maggiore nella radiografia di controllo. Ma si tratta senza dubbio di un effetto ottico.
Il radiologo, diverso dal primo, scrive "assenza di modificazioni pleuritiche e parenchimali" ecc. ecc. cioè sono guarita? Non ho una polmonite? Non ho una bronchite? Il radiologo precedente aveva bevuto? Boh.
Io continuo ad avere tosse e comincio a sentire dolori sparsi alle costole, alla spalla, al seno. A volte mi sembra perfino di avere un respiro sibilante.
Finalmente il 30 di luglio mi visita un primario della clinica di pneumologia universitaria del policlinico di Bari.
E qui si aprirebbe la diatriba tra medici universitari e medici ospedalieri e se viene prima l'uovo o la gallina, ma per ovvi motivi ve la risparmio.
La dottoressa, definita psicopatica dall'infermiera incaricata di farmi il terzo prelievo di sangue in venti giorni scarsi, mi visita e per la prima volta mi sento dire: "Non mi piace proprio come ventila a destra, non va bene."
Le radiografie non le dicono nulla, come non dicono nulla a me. E conferma il fatto che non differiscono di molto. Preoccupata per il primo valore di pcr, mi fa ripetere l'esame e mi aggiunge un controllo specifico per ricercare i germi patogeni più probabili per il mio caso.
Si ma qual 'è il mio caso? Voi l'avete capito finora? Io no!
Intanto mi suggeriscono dalla regia (mio cognato) di dire alla dottoressa che sono stata in aereo e anche in albergo di bassa categoria con aria condizionata. C'è un allarme su infezioni prodotte in queste condizioni che possono dare conseguenze gravi.
Domenica 31 luglio la pneumopsicopatica mi rivisita, guarda le prime analisi, la pcr è a 5 e si tranquillizza (io no perchè purtroppo a me hanno insegnato che 5 è nettamente inferiore a 83 ma è sempre più grande di 3).
Dice che oggi respiro meglio. Com'è possibile? Ieri ero preoccupante e oggi perchè un foglio dice 5 respiro meglio? Mio fratello azzarda l'ipotesi di broncospasmi. A volte respiro bene, a volte no.
Le dico dell'aereo e del condizionatore e risponde che per quello mi ha chiesto di fare l'esame del sangue aggiuntivo. Lungimirante! Comincia quasi a starmi simpatica.
Dimentico di dirle che sono anche stata in un hammam ... vedessi mai.
Intanto i dolori e il senso di costrizione al petto sono peggiorati, la tosse a volte sembra ridursi notevolmente, a volte riprende.
Il medico mi prescrive, in attesa dei risultati dell'esame specifico, un antibiotico. Il quarto.
Fino a questo punto mi è chiara una cosa sola ed è un fatto positivo: non sono allergica agli antibiotici!
Ricapitoliamo: ho preso quattro antibiotici, tachipirina, antinfiammatorio, protettore gastrico, fermenti lattici, mucolitico, vitamine, integratore di acido alfa lipoico, integratore di resveratrolo, betaglucano in un tempo ridottissimo e questo fa saltare tutte le medie personali circa le assunzioni di farmaci dalla nascita ad ora! Considerando che io non mi ammalo MAI! (ma non lo dico più ...)
Domanda innocente al fratello e alla specialista: "Ma un po' di cortisone no?" (tanto ormai la statistica è saltata).
Ripeto, sono mamma e le cure del pediatra di qualunque regione italiana in cui ho vissuto finora in caso di sospetta, attenzione solo sospetta bronchite, finora sono state a base di antibiotico e cortisone.
"Glielo dobbiamo dare il cortisone, tu che dici?", la pneumologa a mio fratello.
"Fai tu, sei tu la specialista, per me va bene tutto."
Il dubbio è lecito, ma io in che mani sto??? Mani di medici, temo uguali in tutta Italia. Se ti va bene azzeccano al primo colpo. Se ti va male, muori. E non sempre si tratta di malasanità. E' scuola di pensiero ...
Decidono che mi daranno il cortisone alla nuova visita di controllo che si è svolta oggi.
Arrivo e aspetto, senza mio fratello che intanto ha pensato bene di godersi una meritata vacanza.
Arriva anche la dottoressa e mi chiede: "Lei chi è?".
Va beh, penso, in fondo non mi conosce, anche se mi ha visto già due volte nei tre giorni precedenti ... d'altronde anch'io non ho una buona memoria per la fisionomia e ci ho fatto di quelle gaffes!
Arrivano altri due pazienti e lei ripete la domanda anche a loro. Con un'espressione meravigliata, le mostrano le ricette e le ricordano che è stata lei a dir loro di tornare.
In fondo le infermiere sono come le parrucchiere. Nel pettegolezzo c'è sempre un fondo di verità, mi sa ...
Psicopatica!
Mi fa accomodare e pare ricordare perfettamente la situazione. Mi chiede delle analisi del sangue ma non sono ancora pronte. Mi visita e non si esprime. Mi insegna una serie di esercizi respiratori che dovrebbero farmi passare i dolori che, a suo dire, sono dovuti a contrattura dei muscoli a seguito della tosse.
Le ricordo il cortisone ... ottengo il cortisone!
Nel pomeriggio vado dal medico di base di mia madre per la ricetta del cortisone e, siccome è una persona molto disponibile e gentile, gli chiedo se posso ricapitolargli tutta la storia dall'inizio, perchè purtroppo ancora non ci capisco molto.
Premessa: ero già stata da lui ieri perchè anche Arianna aveva febbre e tosse, anche se stava già meglio. Avevo accennato al fatto e la prima domanda è stata: "Ma un po' di cortisone perchè non l'ha ancora preso?". La seconda domanda è stata: "Perchè non fa un esame dell'espettorato? Così per sicurezza, giusto per escludere altre patologie come la tubercolosi..."
Secondo me questo medico nella vita precedente faceva l'ingegnere e molto probabilmente lo prendevano per cretino!
Contento della richiesta di ricetta per il cortisone, mi spiega che le radiografie sono immagini che vanno interpretate e ognuno le interpreta a suo modo, sorride all'idea che io non posso capire questo banale concetto, ho sempre odiato i filosofi! Ah la "Scienza Medica"!
Il secondo radiologo ha scritto assenza di ecc. ecc. perchè lui cercava polmonite in atto e della più banale bronchite non gli fregava nulla. Il medico di base sostiene che sarebbe stato più corretto riportare una diagnosi molto simile alla prima, segnalando un leggero miglioramento.
Sulla mia traduzione: "Quindi in sostanza ho una bronchite?", sorvola lasciandomi senza certezze anche lui.
Accenna alla legionella (quella dei condizionatori, alberghi e idromassaggi), sostiene ancora che dovrei fare un esame dell'espettorato; peccato che dovrebbero tirarmelo fuori con una sonda perchè in tanti giorni, pur soffocata dalla tosse, neanche il naso mi sono soffiata!
Mi visita. Per lui sono chiusissima, bronchi pieni di muco, ho ragione a lamentarmi. Inoltre si mostra convinto che sia un errore somministrare cortisone senza terapia antibiotica di supporto in sospetto di presenza di infezione. Il cortisone limita la risposta immunitaria e, se ci fossero batteri in giro, questi approfitterebbero della situazione.
Mi prescrive un QUINTO antibiotico, aggiunto di mucolitico, per tre giorni.
Ora ... ragazzi sono solo un povero ingegnere, vivo di certezze matematiche.
Venerdì dovrei tornare dalla pneumologa e dal medico di base che mi aspettano entrambi a braccia aperte.
E di certezze ne ho molto poche se non che non mi sento in gran forma.
Non so proprio cosa fare ...
Post scriptum: per NHT, no, non torno in "Longobardia" prima di aver risolto il caso :-) resto dell'idea che non sia questione di regione ma di fortuna. Speriamo mi assista!